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Già liberi i rapinatori che assaltarono il Monte dei Paschi

Pena. Limitazione dei diritti di un soggetto in conseguenza della sua violazione di un preciso obbligo. Questa la definizione di sanzione nel diritto penale. Un tempo, secondo la legge vetero-testamentaria del taglione, chi sbagliava pagava caro. In certe culture, ai ladri si taglia un braccio. L’editto di Rotari dei Longobardi, il primo codice, quello di Giustiniano, prevedevano punizioni esemplari. Ma anche la dotta architettura del diritto romano-germanico (il ceppo da cui proviene la nostra impalcatura giuridica, assai diverso dalla common-law anglosassone dove un fatto fa giurisprudenza per il futuro) prevede, appunto, la pena. Questo preambolo mi serve per commentare una notizia che in gergo giornalistico viene definita di “nera”, o meglio di giudiziaria. Oltre a informarci quotidianamente da carabinieri, polizia, vigili del fuoco, 118, vigili urbani e quant’altro, dobbiamo anche seguire i processi in tribunale, la Procura. E vado al sodo. Ricordate la rapina al Monte dei Paschi di Siena, in corso Cavour ad Altopascio, dello scorso 18 febbraio? Due napoletani assaltarono il bancone per arraffare i soldi ma furono costretti a desistere perché bloccati dalla guardia giurata della vigilanza privata e dai carabinieri. Bene. Ieri mattina hanno patteggiato: condannati rispettivamente a due anni e 4 mesi e 1 anno e 10 mesi, PENA SOSPESA. Sissignori, SONO LIBERI. Lungi da me criticare i giudici. Applicano la legge. E quest’ultima prevede attenuanti (incensurati) ed altri cavilli (chi patteggia ammette la colpa ma ha diritto ad uno…sconto). Insomma, il messaggio è questo: se si tenta di rapinare una banca può andare bene (e allora uno si gode il malloppo) oppure al massimo si sta un mese in galera in attesa del patteggiamento; poi di nuovo liberi come uccellini, magari di provarci di nuovo, in altra zona, stavolta con maggiore efficacia. Con quale determinazione la prossima volta il vigilantes in questione rischierà la vita (i banditi al Monte dei Paschi avrebbero potuto anche essere armati) conoscendo la maglia larga della giustizia italiana? Del resto in un paese in cui Vallanzasca, terrorista che ha ammazzato una decina di persone, esce dal carcere quando vuole e scrive libri; i pentiti di mafia e camorra prendono stipendi da nababbi; due ragazzetti come Omar ed Erika infieriscono con 80 coltellate sulla di lei madre e sul fratellino di 8 anni così, per noia e per non avere rimproveri e tra pochissimi anni (tra buone condotte e tutto) saranno fuori, cosa vi aspettate? E allora dai, facciamo un nuovo indulto, spalanchiamo le porte ai ladri, così gli evitiamo il lavoro di smontaggio del cilindretto della serratura. Ma forse è stato un sogno. No, è tutto vero. Purtroppo.

Massimo Stefanini