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Bambini di Chernobyl in estate ad Altopascio? Inaugurata mostra

Il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti ha aperto la mostra fotografica, in sala dei Granai, sui bambini di Chernobyl. Iniziativa a cura dell’associazione Paka di Pescia. Grazie anche l’associazione altopascese “Il Cammino” la prossima estate alcuni giovani residenti nell’area dell’incidente alla centrale nucleare del 1986, verranno ospitati per un mese da famiglie altopascesi. Alcune settimane in Italia (con dieta appropriata), significa per quei ragazzi ridurre del 50 per cento la presenza di Cesio 137 nel loro organismo.

Comments (13)

  • HFsays:

    13 March 2011 at 1:03

    Non è una buona idea portare quei ragazzi in Italia; nel senso che nel loro paese stanno malissimo, li portiamo qui e li facciamo stare in paradiso per un mese, coccolati e amati, per poi rispedirli nel loro inferno.

    Credo sia la cosa più crudele che possa esistere!!!

  • danielasays:

    14 March 2011 at 8:01

    Invece gli effetti benefici sul fisico e sul morale alla fine della permanenza in Italia sono visibilissimi. In un mese gli regaliamo uno “scudo” da usare contro le radiazioni quando ritornano alla loro casa. Circa il fatto di rispedirli, è un’afermazione sbagliata perchè, dopo la loro permanenza si continua ad avere con loro un rapporto affettivo che dura nel tempo. Comunque vorrei solo sottolineare che i bambini di Chernobyl arrivano ad Altopascio dal 1993 quando il Sig. Lardieri e la chiesa cattolica hanno fatto un ottimo lavoro di divulgazione coinvolgendo decine di famiglie di Altopascio che hanno prestato volentieri la loro opera. E’ un messaggio bellissimo di solidarietà e di accoglienza che fa onore a chi dona un pò del suo tempo per chi è stato sfortunato. Meditate gente sulle centrali nucleari!!

  • Cristinasays:

    14 March 2011 at 12:38

    Quello che dice HF è l’alibi più diffuso tra tutti coloro che non hanno voglia di impegnarsi in prima persona per aiutare uno di questi bambini, e si nascondono dietro l’ipocrisia della loro falsa sensibilità. Certo, meglio non portare i bimbi bielorussi in Italia, meglio non far conoscere loro una realtà diversa da quella in cui sono costretti a vivere, meglio non abituarli a confrontarsi con prospettive diverse da quelle limitatissime che ereditano dai loro genitori e da uno stato oppressivo; meglio non aiutarli a liberarsi del Cesio radioattivo, meglio non aiutarli a rafforzare le proprie difese immunitarie, meglio non dar loro una mano a crescere sani: almeno, quando si ammaleranno e magari moriranno, lo faranno contenti, perchè gente come HF, con grande sensibilità, avrà fatto sì che loro non si siano mai accorti che avrebbero anche potuto avere una diversa sorte. Che soddisfazione! Cristina

  • Annasays:

    14 March 2011 at 12:51

    Come dice Cristina, l’alibi più diffuso per chiudere gli occhi e non vergognarsi è quello di dire che loro sono i buoni perchè non vogliono fare “soffrire” inutilmente i bambini dando loro un pò di affetto, di autostima e soprattutto fornendo loro uno scudo che li difenda dalle radiazioni.
    Se HF vuol parlare con noi per spiegare meglio le sue motivazioni può contattarci come Associazione Paka e noi possiamo parlargli di Irina, Maria, Vika ecc, che non sono solo nomi, ma persone e affetti chr crescono lontani, ma insieme a noi.

  • HFsays:

    14 March 2011 at 18:57

    Ma quante belle ragazze che sono uscite……….Ma pensare anche un po’ ai NOSTRI di bambini, no???
    Ah già, sono tutti perfetti, I NOSTRI!!!

    E l’ipocrita sarei io?

    Rimango dell’idea che far conoscere un mondo perfetto, fin troppo direi, considerato che con loro si esagera (giustamente) nel trattamento sopraffino e poi RISPEDIRLI (si, proprio rispedirli!!!) nei loro paesi, sia di una crudeltà enorme.

    Guarda bel bimbo bielorusso, guarda come si sta bene da noi, ora però devi tornare fra le radiazioni, però ti pensiamo tanto eh, stai tranquillo che è come se fossi qui. Ma per favore!!!

    Aiutate i nostri, almeno sono qui davvero!!!

    Come sempre, il mio è un parere personale, ci mancherebbe………

  • Lorissays:

    15 March 2011 at 1:16

    Anche io vengo da un’esperienza, quasi diretta, mia sorella con suo marito hanno adottato un bimbo per un periodo ogni anno. Lo curavano, coccolavano, vestivano, e lo facevano con soddisfazione e senso del dovere.
    Quando lui tornava al suo paese, aveva una valigia piena di bei ricordi, e cose da portare in famiglia.
    HF, bisogna sì pensare ai nostri bimbi, ma farlo come dici tu, bisognerebbe non aver il coraggio di uscire dall’ Italia. Altrimenti ci direbbero:
    Guarda l’orco razzista italiano…

  • HFsays:

    15 March 2011 at 17:24

    Guarda Loris, credo sia meglio razzista che mafioso РE mafioso ce lo dicono da sempre. Bisognerebbe imparare a fregarsene del giudizio altrui, anche perch̬ puoi essere la migliore persona del mondo che comunque qualcuno avrebbe da ridire qualcosa. E viceversa!!!
    Non dico che non bisogni pensare agli altri, ma prima cerchiamo di essere a posto noi, se avanza qualcosa……….

    Una bella cosa, paradossalmente, sai quale sarebbe?? Portare i nostri figli, cresciuti nel benessere (molto spesso), a visitare posti come la Bielorussia, forse capirebbero che fortuna hanno e che non è tutto dovuto nella vita.

    Detto questo, ammiro chi promuove queste iniziative se veramente vengono dal cuore; dico solo che a volte per fare del bene si ottiene l’effetto contrario.

    Ovviamente il mio rimane un parere personale e non una verità sacrosanta.

  • HFsays:

    16 March 2011 at 2:55

    daniela scrive:Meditate gente sulle centrali nucleari!!
    —————————————————————————-
    Qui il discorso sarebbe lungo. Il fatto è che SIAMO CIRCONDATI da centrali nucleari, solo in Francia ce ne sono una sessantina!!! Circa 200 in tutta Europa, quindi inutile fare i puristi, se salta qualcosa ad esempio in Francia, ci becchiamo tutto noi considerato che le perturbazioni arrivano sempre da là.

    Per l’energia compriamo quasi tutto, per giunta da gente “simpatica” tipo Gheddafi e suoi simili, gente che da un momento all’altro ti chiude i rubinetti o ti impone il prezzo che vuole. E’ ora di prodursela da soli, pagandola meno della metà.

    Inoltre le centrali italiane, se ci saranno, sarebbero di ultimissima generazione, sicuramente più sicure di quelle esistenti in Europa costruite 20-30 anni orsono.

  • danielasays:

    16 March 2011 at 8:19

    Caro HF, i nostri figli (intendo quelli di coloro che hanno fatto questa scelta) sono consapevoli, perchè hanno toccato con mano quella realtà. Ed è questa la scelta “egoistica” di chi ha deciso di fare qualcosa. Insegnare ai nostri figli che non tutto gli è dovuto. Pe quanto mi riguarda le mie due ragazze (23 e 20 anni), che sono cresciute con una bambina di Chernobyl per 13 anni hanno recepito in pieno il messaggio e ne sono fiera ed orgogliosa. Con tutto ciò, non tutto è stato facile, anzi ma sono contenta di aver fatto questa scelta e se forse indietro non ho ottenuto niente, pazienza! Il bene si fa ma bisogna dimenticarsi di averlo fatto. Buona giornata e spero buona riflessione.

  • Annasays:

    18 March 2011 at 12:52

    Per comunicazione di servizio volevo dire a H.F ( che forse dovrebbe avere il coraggio di firmarsi) che le mie figlie sono venute tutte e due in Bielorussia e più volte (una ha 23 anni e l’altra 15 ed è venuta la prima volta con me a 12 anni) e hanno compreso bene quello che c’è da comprendere.
    Perchè non vieni anche te? Se sei così bravo a differenza nostra che ci trinceriamo dietro la facciata dei bravi volontari, perchè non fai qualcosa te per i bimbi italiani? Ma sicuramente lo stai già facendo perchè sei una persona buona e molto più sensibile di noi che andiamo in Bielorussia a far vedere ai poveri bambini come siamo bravi!!!

  • GILDA VENTURINIsays:

    28 March 2011 at 18:09

    intanto voglio ringraziare Giuseppe Lardieri per l’aiuto che tutti gli anni offre alle varie associazioni, compresa la mia, nell’invitare i bambini bielorussi, con enorme responsabilità e grande affidabilitè e cortesia. Inoltre a persone come HF non rispondo nemmeno, è tempo perso. Mi congratulo con Anna e Daniela e condivido pienamente con loro tutto quanto detto. Coraggio, andiamo avanti per la nostra strada, e cerchiamo di non ascoltare gli ipocriti!

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