Sì alla razionalizzazione delle competenze, no al rischio che venga penalizzato il principio dell’autogoverno del territorio (che da sempre costituisce l’essenza stessa dei Consorzi di Bonifica) e – soprattutto – no alla separazione del reticolo idraulico della Piana di Lucca.
E’ composito il giudizio del presidente del Consorzio di Bonifica Auser-Bientina Ismaele Ridolfi e di tutta l’amministrazione consortile sulla proposta di riforma del mondo della bonifica, varato dalla Giunta regionale la scorsa settimana e adesso al vaglio – per l’approvazione finale – delle Commissioni e quindi del Consiglio regionale. La proposta individua nuovi comprensori di bonifica, che passerebbero dai 41 attuali a 6 in tutta la Toscana; inoltre, allo stato attuale, ipotizza la separazione dei comprensori numero 12 (dove ricadono i comuni di Lucca e Pescaglia) e numero 13 (dove ricadono i comuni della Piana di Lucca) – quelli che ad oggi gestisce il Consorzio di Bonifica Auser-Bientina – inserendoli rispettivamente nel “Comprensorio 1 Toscana Nord†e “Comprensorio 4 Basso Valdarnoâ€. Per chiedere che, in fase d’approvazione, il Consiglio regionale preveda una revisione della proposta, la Deputazione amministrativa del Consorzio di Bonifica Auser-Bientina ha inviato una lettera indirizzata ai consiglieri regionali del territorio (Salvadore Bartolomei, Giuseppe Del Carlo, Ardelio Pellegrinotti, Marco Remaschi), ai presidenti delle commissioni due e sei del Consiglio regionale (Loris Rossetti e Vincenzo Ceccarelli), al presidente della Regione Enrico Rossi e all’assessore Annarita Bramerini, ai parlamentari della Lucchesia (Andrea Marcucci, Raffaella Mariani, Nedo Poli), al presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, ai sindaci, presidenti dei Consigli comunali e ai capigruppo dei Comuni di Lucca, Capannori, Pescaglia, Porcari, Montecarlo e Altopascio, alle associazioni agricole lucchesi e ai sindacati