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Il pane di Altopascio si “sposa” con il salame calabrese

pane okFino a oggi si è sempre genericamente parlato di matrimoni fra alimenti e bevande, per significare una unione di sapori che si compensano e si esaltano a vicenda. Per la prima volta questi “matrimoni” sono diventati “veri” e siglati dai sindaci con tanto di fascia e poi trascritti su un autentico registro che verrà custodito e diventerà la vera guida dell’unione degli alimenti in Italia, visto che nelle intenzioni degli ideatori c’è l’idea di girare in tutte le regioni italiane .
Tutto questo è successo in questi giorni a Altomonte, in provincia di Cosenza, dove si sta svolgendo la manifestazione “Eccellenze gastronomiche unite in matrimonio”. Denominatore comune è il pane, scelto fra i componenti dell’associazione nazionale “Le città del pane” che ha sede a Altopascio (Lucca) ed è appunto  presieduta dallo stesso  sindaco Maurizio Marchetti. Proprio il pane di Altopascio, per definizione tanto gustoso quanto privo di sale, è stato scelto come simbolo per celebrare il primo matrimonio, quello probabilmente più sentito in Calabria, fra questo alimento e il salume che rappresenta la sintesi fra il peperoncino e la lavorazione del maiale nella  regione, ovvero l’nduja di Spilinga, di gran lunga il prodotto calabrese più apprezzato.

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