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MONTECARLO LA RISPOSTA AL SINDACO BACCINI

Montecarlo –

Non c’è proprio niente da fare per l’amico Baccini ed il suo ghost writer, pagato dal bilancio dei porcaresi, i quali oltre a fallire nel tentativo di farlo riuscire ironico e brillante come il suo decaduto idolo fiorentino, tentano adesso in modo assai tragicomici di rinfacciare al sottoscritto di cercare una visibilità politica esponendo, addirittura pensiamo un po’, il proprio pensiero su temi di interesse generale.

Sono consapevole e comprensivo dell’umore crepuscolare del mio collega, specie dopo i fatti del 4 dicembre, dove ha mancato di mantenere fede alla propria parola, quella che lui ha dato pubblicamente senza che nessuno glielo avesse chiesto, di seguire l’esempio di Renzi uscendo dalla politica, per poi restarvi entrambi alla faccia di tutti.

La reazione del collega Baccini è, però, riprova che siamo sulla strada giusta e che si rende necessario rompere il coro del “va tutto bene madama la marchesa” vigente in Lucchesia, motivo per cui personalmente raddoppierò il mio impegno in questo senso appellandomi alle opposizioni di tutti i comuni, affinché il cittadino conosca anche l’altra metà del cielo che i costosissimi uffici stampa del Pd, pagati con risorse pubbliche, nemmeno poi riescono a celare.

Ma i fatti sono altri ed è bene spiegare al lettore come i miei interventi siano esattamente rivolti a dare visibilità non solo a chi li firma, e ci mancherebbe se non altro per senso di responsabilità, quanto a ciò che si dice proprio al fine di contrapporsi all’invisibilità quando non alla distorsione metodica che viene compiuta di ogni fatto dal Pd, dalla sanità ai servizi al cittadino. Se il fatto è positivo l’egemonia totale del Pd la ascrive molto volentieri ai suoi valorosi membri, ma se negativo invece lo si tace, lo si distorce o, meglio ancora, lo si condivide fra tutti.

La vicenda delle Poste non fa eccezione, bastava che i Sindaci avessero preso informazioni sul tema in oggetto ed avessero memoria delle recenti situazioni riferite alla chiusura degli uffici postali, per capire che di fronte all’ennesima decisione unilaterale e già presa da Poste Italiane, peraltro contestata ovunque per la sua ratio ed i suoi effetti, bisognava reagire, non credere e non cedere alla volontà di colloquiare quando una parte ha già deciso e farsi così complici di una scelta, come ieri è successo, che oltre ad essere peggiorativa del servizio, declassa i nostri territori. Anzi, plaudendo al buon cuore di Poste Italiane, pronta a colloquiare e monitorare il buon andamento – potrebbe mai essere diversamente? – di un servizio che ha già programmato e deciso senza consultarci, di fatto i sindaci Pd li hanno legittimati ed autorizzati ancor più.

Questa la sostanza altro che visibilità, Baccini se ne faccia una ragione, si  lo so, un’altra dopo quella di dicembre, e possibilmente svolga una visita dall’otorino perché il sottoscritto ieri, interloquendo con il collega Ballini, precisava di doversi assentare per un altro appuntamento e non per prendere la parola che, alla luce del comizio lasciato fare a Poste Italiane infastidita anche dalla presenza della stampa, in quel frangente significava solo sprecarla.

Vittorio Fantozzi
Sindaco di Montecarlo