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[Provincia di Lucca] SENTENZA STRAGE DI VIAREGGIO: il commento a caldo del presidente Menesini. La Provincia parte civile nel processo

“Quella emessa oggi dal Tribunale di Lucca è una sentenza importante, per niente scontata, con condanne significative soprattutto per le figure apicali coinvolte nel lungo processo. Giudico importante questa sentenza perché pone con forza l’attenzione su uno dei temi principali del dibattimento, ossia quello della sicurezza del trasporto merci su ferrovia non solo in Italia ma anche in tutta Europa. Ma è una sentenza storica anche sotto il profilo umano e morale perché alle indelebili ferite dei familiari delle 32 vittime non è stato dato l’ennesimo schiaffo dopo tanta sofferenza”.


E’ questo il commento a caldo sulla sentenza del processo della strage di Viareggio da parte del presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini. Un ente, l’amministrazione provinciale di Lucca, che si era subito dichiarato parte civile nel processo, sempre presente alle udienze con i propri amministratori, e che lo scorso giugno aveva rinunciato convintamente a 250mila euro di rimborso, cifra offerta dalle assicurazioni affinché la Provincia uscisse dal processo che, con la con il pronunciamento odierno, ha visto assegnare una provvisionale di 150mila euro a favore della Provincia di Lucca.

“E’ stato un diniego convinto – aggiunge Menesini -, che ha interpretato con un netto ‘no’ la chiara volontà dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’, della città di Viareggio, dell’intera comunità della provincia di Lucca che ha vissuto e vive tuttora quella tragedia come una ferita nel cuore e nel tessuto urbano, come dopo un bombardamento di un intero quartiere.
Nessuna sentenza, nessuna condanna potrà risarcire le famiglie delle vittime, ma il processo serviva ad accertare la verità, a capire come sono andare realmente le cose, ad individuare lacune e negligenze. La sentenza riconosce precise responsabilità. Un’altra ‘strage italiana’ senza colpevoli sarebbe stata difficile se non impossibile da accettare. Ora mi auguro che i reati che sono stati alla base delle condanne non cadano in prescrizione perché la città di Viareggio, i familiari delle vittime e tutta la comunità provinciale hanno bisogno della verità fino in fondo”.