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Progetto ‘Life Rewat’ e risorsa idrica, Fratoni: “Una governance per lo sviluppo sostenibile della Val di Cornia” – Dettaglio notizia – Toscana Notizie

FIRENZE – Ha avuto inizio stamani con i saluti dell’assessore all’ambiente e della difesa del suolo della Regione Toscana Federica Fratoni e del rettore della Scuola Superiore Sant’Anna  Pierdomenico Perata il corso di formazione sull’innovazione nella gestione della risorsa acqua, organizzato – nell’ambito del progetto europeo Life Rewat – dalla Regione Toscana con la collaborazione scientifica dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna. 

La giornata, introdotta dal direttore dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna Luca Sebastiani, è dedicata agli aspetti normativi della gestione della risorsa idrica, con un focus sulla pianura del Fiume Cornia, dove si svolgono le attività di progetto. Il corso affronta dal punto di vista teorico e pratico, con interventi di rilevanza nazionale, gli aspetti più innovativi previsti dal progetto Life Rewat: ricarica delle falde in condizioni controllate, riqualificazione fluviale, riuso dei reflui trattati a scopi irrigui, efficientamento delle acque ad uso irriguo, riduzione delle perdite dell’acquedotto.

Di particolare importanza è il potenziale di trasferibilità dell’approccio utilizzato nel Life Rewat in contesti simili alla Val di Cornia a livello sia Europeo sia del bacino Mediterraneo.

“Il progetto Life Rewat vuole sviluppare una strategia partecipata per la gestione delle risorse idriche a scala di sub-bacino, per uno sviluppo sostenibile della Val di Cornia attraverso uno strumento di governance integrato e partecipato come il contratto di Fiume – ha detto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – Il ciclo di pianificazione della Regione 2016-2021 è appena iniziato – ha proseguito – con i nuovi Piani di gestione cui seguiranno i Piani di tutela, in corso di elaborazione, e l’attuazione delle misure in essi previste, con il pieno coinvolgimento di tutte le componenti sociali e dei cittadini della Toscana. In questo contesto si inquadrano le azioni strategiche del progetto Life Rewat che ha lo scopo di dimostrare la fattibilità degli interventi e la possibilità di applicare metodologie sviluppate in contesti simili alla Val di Cornia a livello sia Europeo sia Mediterraneo”.

“Vogliamo essere all’altezza delle sfide che la società e la natura ci presentano – ha detto quindi Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, partner del progetto Life Rewat con il suo Istituto di Scienze della Vita, e istituzione che ospita i tre incontri di formazione – , dando un contributo come scuola universitaria superiore, quindi dove si fa formazione e ricerca. Il tema della gestione idrica è di grande attualità e di rilevante interesse scientifico. Pensiamo alle piogge e alla loro distribuzione durante l’arco dell’anno che è mutata. Si passa da periodi di siccità ad altri caratterizzati da una piovosità eccessiva. Questo squilibrio crea problemi che hanno un impatto sull’ambiente e sull’economia”.

Il progetto Life Rewat, come hanno spiegato Alessandro Fabbrizzi coordinatore del Consorzio Toscana Costa e Rudy Rossetto, direttore tecnico e scientifico del Sant’Anna, vuole realizzare una strategia partecipata per la gestione sostenibile delle risorse idriche, per favorire lo sviluppo socio-economico sostenibile e il mantenimento degli agroecosistemi della Val di Cornia. Vuole raggiungere l’obiettivo razionalizzando i consumi di acqua (civile e agricola) e conservando le acque meteoriche, mitigando gli effetti degli stress oggi in atto sulla risorsa. I pilastri sono la promozione di una conoscenza integrata del sistema idrologico, coniugando le conoscenze sulle acque superficiali con quelle di falda e sui diversi utilizzi dell’acqua.

Il coinvolgimento attivo degli attori nella gestione della risorsa idrica; la realizzazione di 5 interventi altamente innovativi con funzione dimostrativa che faranno della Val di Cornia un unicum nelle aree costiere del Mediterraneo; lo sviluppo di uno strumento di governance integrato e partecipato, anche attraverso l’utilizzo di software open source e di pubblico dominio che si concluderà con la stesura di un ‘contratto per l’acqua/contratto di fiume’, esperienza innovativa a livello italiano, che consiste in un accordo su base volontaria che coinvolge gli enti pubblici e privati e i cittadini.

 

 

Fonte Regione Toscana