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[REGIONE PIEMONTE] Come si abbatteranno le liste d'attesa

La Regione Piemonte è pronta ad aggredire le liste di attesa della nella specialistica ambulatoriale: l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha presentato il 13 febbraio una bozza di piano triennale che mira ad affrontare il problema in modo strutturale tramite la revisione totale delle agende di prenotazione, l’incremento dell’attività e delle prestazioni per affrontare le situazioni più critiche, l’assunzione di personale per aumentare l’offerta.

Il testo viene ora sottoposto ai direttori delle aziende sanitarie, ai sindacati, agli ordini professionali e alle associazioni per raccogliere le loro indicazioni, in modo che la Giunta possa dare il via libera definitivo entro marzo.

“Per affrontare il problema delle liste di attesa – ha affermato Saitta in un incontro con i soggetti interessati – serve una sorta di grande patto con tutti gli attori del sistema. E’ una proposta aperta, sulla quale vogliamo evitare i proclami”.

Un caposaldo sarà l’aumento dell’offerta agendo con assunzioni a tempo determinato e con il conferimento di incarichi provvisori, ma anche con l’acquisto di prestazioni dai privati. Ci sarà poi un’azione sul fronte della domanda, agendo in questo caso sull’appropriatezza delle prestazioni, ed arrivare così ad una mappa dei dati di consumo e dei flussi delle prescrizioni per definire così gli interventi di miglioramento e limitare gli eccessi. Un altro intervento riguarderà le prenotazioni, per le quali è in vista una piccola rivoluzione: seguendo la strada aperta da Emilia Romagna e Veneto, Saitta punta a ottenere la collaborazione dei medici di famiglia, dei pediatri e dello specialista, affinché siano loro stessi a prenotare esami e visite per i pazienti: “Non vogliamo imprre nulla, ma invitarli a discutere”. Le prenotazioni saranno organizzate per codice di priorità e comprenderanno tutte le tipologie di specialisti, pubblico, convenzionato e attività intramoenia. Verrà istituito un doppio binario, il primo riservato unicamente alle prestazioni di “primo accesso”, che riguardano un nuovo paziente o una nuova patologia; il secondo è riservato ai pazienti con patologie croniche, alle prestazioni di “secondo accesso”, che non hanno particolare urgenza.

Il 5% di ciò che le aziende sanitarie ricavano dall’attività di libera professione intramoenia dei medici sarà destinato a finanziare l’abbattimento delle liste. La Regione interverrà inoltre con finanziamenti ad hoc, ancora da definire, sui piani che le singole aziende saranno tenute a presentare. Per portare avanti il programma sarà istituito un tavolo con tutti i soggetti coinvolti, in modo da garantire un confronto continuo anche dopo l’approvazione definitiva del piano.

“Le esperienze condotte anche in altre Regioni – ha voluto puntualizzare Saitta – dimostrano che è possibile affrontare il problema delle liste d’attesa soltanto attraverso la collaborazione di tutti gli attori del sistema. Per questo proviamo a indicare un percorso, sottoponendo una proposta aperta per cui ci aspettiamo di ricevere suggerimenti. Si tratta di un tema delicato, che però rischia di determinare una grande disaffezione nel sistema sanitario se non affrontato”.

L’avvio del piano si affiancherà all’attivazione del nuovo Centro unico di prenotazioni regionale, prevista per i prossimi mesi, che permetterà la verifica puntuale dell’apertura e della chiusura delle agende delle singole aziende sanitarie. L’assessorato alla Sanità seguirà costantemente la corretta applicazione del piano. Saranno istituite cinque aree omogenee di programmazione – Torino Est, Torino Ovest, Sud-Ovest, Nord-Est, Sud-Est – corrispondenti ad altrettanti bacini geografici. All’interno di ogni azienda sanitaria i direttori generali garantiranno il governo dei tempi di attesa e i responsabili saranno i rispettivi direttori sanitari. Nella direzione Sanità si costituirà poi un gruppo di coordinamento del programma, che si occuperà di analizzare e monitorare le situazioni critiche e controllare i risultati.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Fonte: Regione Piemonte
Fonte: ANSA