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[REGIONE PIEMONTE] Il punto sul Sostegno di inclusione attiva

Sono state 7.778 le domande per il Sia (Sostegno di inclusione attiva) presentate in Piemonte al 31 dicembre 2016, ovvero nei primi quattro mesi di attivazione del sussidio. Di queste ne sono state accolte 2.433, pari al 31,3%.

I risultati di questo primo periodo di applicazione della misura governativa che intende contrastare la povertà tramite l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni disagiate sono stati presentati dagli assessori regionali alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, e al Lavoro, Gianna Pentenero, nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 27 febbraio.

Il maggior numero di domande presentate rispetto alla popolazione si è registrato a Novara, a seguire Alessandria-Valenza e la provincia di Asti. La percentuale più alta di domande accolte è stata riscontrata nell’area metropolitana di Torino nord (Pianezza), seguita dalla provincia di Biella e dall’area di Ciriè-Lanzo.

“La principale causa di respingimento, cioè nel 73% dei casi, è il mancato raggiungimento del punteggio minimo per l’accesso al sussidio – ha affermato Ferrari – Una questione che ci vede in linea con la media nazionale e che abbiamo affrontato già a fine anno con il ministro Giuliano Poletti, che dovrebbe portare a marzo a un nuovo decreto ministeriale con importanti novità, in primis l’abbattimento del punteggio. E’ comunque fondamentale arrivare ad una legge che preveda il reddito di inclusione come strumento universalistico, e non ristretto ai casi di nuclei familiari con minori, con disabili o per donne sole in gravidanza, come il Sia”.

Pentenero ha evidenziato come le misure regionali di reinserimento nell’ambito lavorativo sono un ulteriore strumento: “Ci sono segnali positivi di ripresa, ad esempio sulle nuove imprese, ma anche ancora dati negativi”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Fonte: Regione Piemonte
Fonte: ANSA