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[TORINO] Mirafiori e Santa Rita in super 8 alla Cascina Roccafranca

di Antonella Gilpi

Immagini di momenti di vita quotidiana, vacanze al mare, in montagna e soprattutto all’estero; altre raccontano i luoghi simboli di Torino tra gli anni ’50 fino agli anni ’80; altre ancora scioperi e manifestazioni dei lavoratori della Fiat; ed infine anche la storia della Lenci, la fabbrica di ceramiche e di bambole fondata a Torino nel 1919: il tutto in 220 bobine per la maggior parte in super 8.

Questa raccolta iniziata il 24 ottobre 2016 e conclusasi a dicembre dello stesso anno effettuata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) fa parte del progetto “Superottimisti – Memoria storica audiovisiva dei quartieri Mirafiori e Santa Rita” e verrà presentata stasera, venerdì 3 marzo alle 21 presso la Cascina Roccafranca in via Rubino 45.

L’evento diventerà una proiezione-concerto live con la Filarmonica Torino Mirafiori, banda musicale diretta da Delio Valenti che accompagnerà la proiezione con una sonorizzazione dal vivo.

Saranno, inoltre, presentate delle immagini del Collettivo Cinema Militante di Torino conservate nell’Archivio Armando Ceste.

Superottimisti è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Crt, con il patrocinio della circoscrizione 2 e la collaborazione di Cascina Roccafranca, Informa2 Cascina Giamone, C’entro Anch’io, Casa nel Parco, Biblioteca Pavese, ex Informa 10, la Biblioteca Mirafiori e Associazione A.Me.Va.

Media pater del progetto il giornale ondine “Vicini – sguardi notizie proposte dai quartieri di Torino”.

Info: Associazione Museo Nazionale del Cinema, via Montebello 22, Telefono 011.0765039; http://movieontheroad.com – http://www:amnc.it – http://lavoriincorto.it – http://www.cinemautismo.it – http://www.armandoceste.it

 

Fonte: Comune di Torino

Comments (1)

  • Anna Maria Pilottosays:

    5 March 2017 at 6:53

    Così in Torino, straziata e dilaniata dall’incapacità politica di dare futuro ai propri concittadini, ci distraggono con queste facezie. Intanto noi continuiamo a reclamare giustizia, gridando la nostra insofferenza e palesando i veri bisogni primari. Ma siamo inascoltati. Abbiamo votato l’Appendino per toglierci dai piedi un regime comunista menefreghista ed incapace, ma lei prosegue imperterrita il progetto lavorativo dei precedenti. E’ cambiato il partito ma non l’ideologia. Torino si ammanta di attività apparentemente interessanti, che lasciano trasparire il bisogno di svago, mentre in realtà il bisogno dei cittadini ritorna ad essere primario: la sopravvivenza. E prima di tutto: basta anteporre le necessità di finti profughi e falsi rifugiati politici che ingrassano le casse delle sinistre ed impoveriscono le nostre; basta con l’interesse verso l’Islam quando la nostra religione cittadina, regionale, nazionale è cristiana cattolica. Torino è una città ipocrita, come un corpo sudicio e maleodorante rivestito dei più begli abiti. Ma sotto il vestito: niente! Anna Maria

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