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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Rel.int.: Uruguay, Serracchiani-Torrenti, verso memorandum su cultura


 




Il “grazie” ai corregionali. “Oggi gettiamo un seme”

Montevideo (Uruguay), 7 mar – Friuli Venezia Giulia e Uruguay predisporranno un memorandum d’intesa per rafforzare la collaborazione in campo culturale.

La decisione di lavorare congiuntamente a un protocollo che rilanci il partenariato tra la nostra Regione e il Paese sudamericano è stata presa nel corso dell’incontro che la presidente Debora Serracchiani ha avuto, insieme all’assessore regionale alla Cultura, Sport e Solidarietà Gianni Torrenti, con la ministra dell’Educazione e la Cultura Maria Julia Muñoz.

L’intesa prenderà corpo sui temi della cooperazione nell’alta formazione, sfruttando le eccellenze scientifiche e il potenziale sull’innovazione che il Friuli Venezia Giulia può mettere in campo con il suo sistema universitario e di ricerca, con particolare attenzione al tema del restauro, cui l’Uruguay è – come ha confermato la ministra – interessato in modo speciale.

Il protocollo s’inserirà nel quadro di rapporti eccellenti che intercorrono tra l’Uruguay e l’Italia e sfrutta il ruolo che il Friuli Venezia Giulia si è ritagliato, anche sul piano internazionale, quale Regione autonoma, “capace – lo ha ricordato la presidente Serracchiani – di avviare relazioni privilegiate con interlocutori come la Baviera (unica Regione italiana a fregiarsi di un accordo bilaterale con il Land), la Serbia, l’Iran e gli Usa, con le cui università è stata avviata una collaborazione specifica nel campo della ricerca e dell’innovazione”. La ministra Muñoz si è detta molto interessata alla proposta avanzata dal Friuli Venezia Giulia a Montevideo.

“Gettiamo oggi un seme che ci permetterà di lavorare insieme nei prossimi mesi e nei prossimi anni, rinsaldando nel presente e nel futuro quei legami forti che la popolazione del Friuli Venezia Giulia ha maturato con l’Uruguay nella storia”, aveva dichiarato in precedenza la presidente Serracchiani nel suo primo incontro a Montevideo con rappresentanti dei corregionali nello studio dell’ambasciatore italiano Gianni Piccato. Erano presenti nell’occasione Renato Palermo e Claudio Melloni, rappresentanti rispettivamente del Cgie (Comitato generale italiani all’estero) e del Comites dell’Uruguay, con Mario Mattiussi, presidente di Efasce (Ente friulano assistenza sociale culturale emigranti) Uruguay e Bernardo Zannier, presidente della Famee Furlane di Montevideo, che fa capo all’Ente Friuli nel Mondo, ai quali si è unito nella successiva colazione all’hotel Palladium, tra gli altri, Gianfranco Premuda, presidente del locale circolo dell’Associazione Giuliani nel Mondo.

L’ambasciatore Piccato ha ricordato che i passaporti italiani in Uruguay sono ben 114.800 e italiani sono oltre 80 sodalizi di cui oltre 50 registrati. Una presenza molto rilevante all’interno della quale i corregionali originari del Friuli Venezia Giulia esercitano una funzione riconosciuta e preziosa, che è stata ribadita al ricevimento offerto dall’ambasciatore nella sede in cui sono esercitate anche le attività consolari.

In serata, ultimo appuntamento a Montevideo, la presidente Serracchiani è intervenuta, insieme a Torrenti, all’Istituto italiano di Cultura dove il concerto del soprano Elisa Iovele Del Bianco e del pianista Roberto Brandolisio ha richiamato in sala corregionali d’Uruguay e cittadini della capitale che sentono l’attrazione della cultura italiana, proposta in quel caso da due artisti del Friuli Venezia Giulia. “Essere qui apre il cuore – ha detto nel saluto dal palco la presidente del Friuli Venezia Giulia -, si ha la netta sensazione di un contatto sempre presente, nonostante la distanza di due continenti”. Serracchiani ha ringraziato i corregionali organizzati per l’accoglienza ricevuta e ha dato appuntamento all’8 marzo con gli Stati generali di Buenos Aires dove si farà il punto su come rilanciare il contributo che le comunità storicamente legate al Friuli Venezia Giulia possono portare per una crescita culturale e di cooperazione economica capace di coinvolgere, in particolare, le ultime generazioni, gli eredi di coloro che emigrarono in Sudamerica, soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento, in cerca di fortuna.

ARC/PPH/ppd

 


 

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia