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[REGIONE PIEMONTE] Per le nuove assunzioni priorità dove c’è carenza di organico

L’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, è tornato sul tema delle assunzioni negli ospedali piemontesi rispondendo il 7 marzo in Consiglio regionale ad un’interrogazione: “Con l’attuazione della delibera del 13 febbraio scorso, con la quale le aziende sanitarie sono state autorizzate ad assumere personale sanitario superando definitivamente il blocco del turn over collegato al piano di rientro, verrà data precedenza alle realtà che presentano maggiore carenza di organico e all’esigenza di ridurre le liste d’attesa. Il mantenimento, in via prudenziale, dei tetti di spesa complessivi per tutto il personale allo stesso livello del 2016 corrisponderà comunque ad un reale aumento del numero dei dipendenti. Un esempio concreto è rappresentato dal concorso, il primo dopo otto anni, indetto da Città della Salute, Mauriziano, Asl Città di Torino e Asl TO5, che entro l’anno porterà all’assunzione di circa 150 infermieri”.

Nella sua risposta Saitta si è soffermato anche sul fatto che “l’eccezionale numero di accessi che si è registrato nei Pronto soccorso degli ospedali piemontesi tra fine dicembre e metà gennaio è stato dovuto al picco anomalo fatto registrare dal virus dell’influenza, precoce nei tempi rispetto agli altri anni, ed è lo sfondo nel quale va inquadrato il servizio televisivo trasmesso nei giorni scorsi dalla trasmissione Nemo di Rai2. Inviterei, quindi, a collocare la fase dell’emergenza nella corretta scansione temporale e a non attribuirla a periodo successivi e più attuali. Dopo la messa in onda della trasmissione – ha precisato – i carabinieri del Nas hanno effettuato il 4 marzo un’ispezione nel Pronto soccorso delle Molinette. Non solo non è stata rilevata alcuna irregolarità, anzi emerge che la Città della Salute è pienamente in grado di far fronte agli afflussi più massicci all’interno del presidio, che i tempi di attesa previsti dalla legge per i codici gialli e rossi sono rispettati ed in sostanza vengono osservate tutte le condizioni necessarie a garantire la sicurezza”.

Pertanto, l’assessore ha voluto evidenziare che “non corrispondono alla realtà dei fatti le rappresentazioni che descrivono gli ospedali piemontesi, e in particolare i Pronto soccorso, come strutture al collasso. Questo non significa che non esistano condizioni di disagio che colpiscono anche professionisti e operatori sanitari, situazioni spesso provocate dai gravosi vincoli imposti da 6 anni di piano di rientro dal debito. Nei prossimi giorni, incontrerò le organizzazioni sindacali dei medici che lo scorso 20 febbraio hanno scritto per segnalare una situazione di difficoltà che non può essere ignorata”.

Con riferimento all’ospedale Maria Vittoria, Saitta ha ribadito che la direzione generale dell’Asl Città di Torino é particolarmente attenta alle attività di Pronto soccorso, recentemente ristrutturato con riorganizzazione degli spazi e delle attività cui farà seguito un ulteriore adeguamento strutturale, con lo sviluppo nell’area delle post acuzie, l’aumento dei letti di continuità assistenziale e dell’assistenza domiciliare integrata. La direzione non ha mai negato coperture di personale, utilizzando le graduatorie disponibili, pur nelle difficoltà legate alla carenza di soggetti con specifica specializzazione in medicina d’urgenza, e, dopo un’attenta analisi delle possibili anomalie riguardanti le bollature dei dipendenti, ha riscontrato una situazione di sostanziale rispetto della normativa in tema di orari di lavoro e di tempi di recupero.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Fonte: Regione Piemonte
Fonte: ANSA