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Firenze Ingresso di Careggi illuminato di colore lilla

Il nuovo ingresso di Careggi e la vasca-fontana illuminati di colore lilla. Anche Firenze si mobilita, insieme ad altre 60 città italiane per sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare (Dca). L’occasione è, appunto, la 6ª Giornata del Fiocchetto Lilla.

In Italia sono 3 milioni i giovani che ne soffrono: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini. L’ossessione del cibo, del peso e dell’immagine corporea colpisce sempre con più frequenza portando l’età d’esordio anche tra bambini e pre-adolescenti. Sono quattro i principali problemi: l’anoressia nervosa, la bulimia, il binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata) e altre forme come disturbi sottosoglia, forme ibride ed Ednos (disturbi alimentari non altrimenti specificati o disturbi del comportamento alimentare-Nas).

A Firenze l’iniziativa è ideata e organizzata, con il patrocinio del Comune e dell’azienda usl Toscana Centro, dall’Associazione socio umanitaria CONVERSANDO – ONLUS (www.conversando.org), accreditata fra le associazioni che operano all’interno dell’azienda sanitaria ospedaliera di Careggi.

Con l’assessore al welfare Sara Funaro erano presenti, il direttore generale di Careggi Monica Calamai, il professor Valentino Patussi (responsabile del ‘Centro alcologico regionale’), il dottor Marco Armellini (direttore area salute mentale infanzia e adolescenza USL Toscana Centro), la dottoressa Maria Pia Teodori (direttore S.C. U.O. psicologia presidio Camerata), il dottor Stefano Lucarelli del centro DCA di Empoli, la dottoressa Luciana Colasanti (medico endocrinologo e psicoterapeuta S.O.C. medicina interna ospedale Serristori).

CONVERSANDO Onlus fa parte dell’Associazione di secondo livello Consult@noi (http://consultanoi.weebly.com) che raggruppa una ventina di associazioni similari diffuse in undici regioni italiane e che siede al Tavolo di lavoro sulla cura dei D.C.A. presso il Ministero della Salute.

L’Associazione è composta da un gruppo di genitori che hanno vissuto l’esperienza di ragazze affette dai disturbi e che si riuniscono ogni quindici giorni per accogliere altri familiari che hanno necessità di sostegno e per dare loro suggerimenti su come affrontare in famiglia la problematica. Fa da tramite con le strutture sanitarie deputate alla cura delle pazienti creando quel cordone ombelicale utile per un percorso virtuoso che contribuisce a dare risultati importanti. (fn)

Fonte: Comune di Firenze