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Firenze Torselli (FDI): "Nardella smentisca le gravi accuse che lo riguardano comparse sui giornali, anziché impartirci lezioni di diritto"

“Mercoledì scorso il quotidiano ‘La Verità‘ ha pubblicato un articolo nel quale si raccontava di come, secondo il giornalista che ha firmato il pezzo, il ministro Lotti avesse informato il sindaco Nardella in merito ad una presunta indagine sul Dott. Simone Tani, già collaboratore del comune e della città metropolitana, suggerendogli, in conseguenza di ciò, di evitare con egli conversazioni telefoniche. Una ricostruzione che, se corrispondesse al vero, potrebbe arrivare a configurare l’ipotesi di rivelazione di segreto d’ufficio da parte del ministro Lotti”. Questo è quanto ha dichiarato in consiglio comunale il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli.

“Ma nel medesimo articolo – ha spiegato Torselli – ci si spinge anche oltre, affermando che ‘Nardella, preoccupato, mise in comune con alcuni collaboratori la preziosa informazione’ ipotizzando che la notizia delle presunte indagini su Tani fosse stata rivelata e diffusa a terzi anche dallo stesso sindaco”.

“Abbiamo presentato – ha proseguito il capogruppo di Fratelli d’Italia – oggi un Question Time per sapere se quanto scritto da ‘La Verità‘ corrispondesse o meno al vero, perché pur essendo su opposte posizioni politiche, non vogliamo neppure pensare che il sindaco di Firenze possa pensare di poter trarre vantaggi personali dalle sue amicizie romane. Ma anziché ricevere una smentita ed una presa di distanza dall’articolo de ‘La Verità‘, ci siamo sentiti accusare (non dal sindaco, ma dell’assessore Gianassi che ha parlato per lui) di non conoscere la differenza tra un’assise politica ed un’aula di tribunale, vaneggiando di esposti e querele”.

“Sinceramente, dal sindaco della nostra città, ci saremmo aspettati – ha concluso Torselli – una presa di distanza da certe, gravi, accuse, in maniera più celere, netta e, perlomeno, in prima persona. Per quanto riguarda la distinzione tra politica e aule giudiziarie, tranquillizziamo il sindaco ed i suoi assessori che noi la conosciamo bene, tanto da aver presentato al più degli esposti alla magistratura quando in possesso di dati assai concreti. Sulle querele, le lasciamo volentieri alla giurisprudenza, certi di avere idee ed argomenti per poter sempre rispondere politicamente ai nostri avversari. Il giorno che ci troveremmo costretti a replicare alle accuse politiche con le querele, capiremmo di essere arrivati al capolinea: chiuderemmo con la politica e ce ne andremmo, beatamente, a casa”. (fdr)

 

Fonte: Comune di Firenze