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Firenze Bullismo, il gruppo PD replica ad Amato: “No a risposte improvvisate ed educativamente discutibili, lavoriamo per percorsi strutturati dentro e fuori dalle scuole”

“Alla consigliera Amato rispondiamo che non è con un’idea improvvisata buona per i titoli dei giornali che si combatte il fenomeno del bullismo, ma con un lavoro strutturato che coinvolga scuole e università per individuare soluzioni efficaci e approvate da psicologi ed educatori. Il primo esempio dell’impegno dell’amministrazione comunale su questo fronte esiste già, ed è lo sportello “Bullo in rete” nel Quartiere 1. Abbiamo depositato una mozione perché nuovi sportelli aperti all’ascolto dei genitori siano aperti anche negli altri quartieri cittadini, e perché si individuino iniziative da portare avanti nelle scuole, col contributo degli esperti in materia di psicologia ed educazione dell’Università degli Studi di Firenze”. Questa la dichiarazione della prima firmataria della mozione PD Francesca Nannelli insieme al consigliere Leonardo Bieber e al presidente della commissione Sanità Nicola Armentano.

“Pensare di svolgere corsi di autodifesa per bambini ci pare un’idea a livello educativo assai discutibile. Spetta a psicologi ed educatori valutare le azioni da mettere in campo, e non certo ai consiglieri comunali – aggiungono gli esponenti dem –. Per questo nella mozione depositata dal nostro gruppo puntiamo all’apertura di sportelli sul territorio per l’ascolto e a percorsi formativi all’interno delle scuole. Un ‘doppio binario’ per fornire risposte concrete ai genitori e avviare un lavoro che deve coinvolgere direttamente bambini e ragazzi nelle scuole della nostra città”. (fdr)

 

Segue il testo della mozione, firmata anche da Benedetta Albanese, Cecilia Pezza e Luca Milani

 

Tipo atto: Mozione

Oggetto: Bullismo e cyberbullismo

Proponenti: Francesca Nannelli, Nicola Armentano, Benedetta Albanese, Cecilia Pezza, Leonardo Bieber, Luca Milani

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che nel mese di febbraio 2017 è stata celebrata la 1 Giornata nazionale contro il bullismo e cyber bullismo a scuola promossa dal Ministero dell’istruzione nell’ambito del Safer Internet Day 2017;

Considerato che nel contesto scolastico il fenomeno del bullismo è la forma di violenza più diffusa tra i bambini e i giovani;

Ricordato che come sancito dalla Convenzione dei Diritti del Fanciullo, il bullismo è una violazione dei diritti umani perché il bambino o l’adolescente ha diritto all’educazione e a crescere in un ambiente sereno e sicuro;

Ricordato che “il bullismo è un tipo di comportamento aggressivo particolarmente insidioso e pervasivo che si basa sull’intenzione ostile di uno o più ragazzi, sulla ripetitività nel tempo dell’azione persecutoria e sulla debolezza della vittima che difficilmente riesce a difendersi”, definito anche “abuso tra pari” che ha come motivazione ultima quella di “affermare il potere di uno sull’altro nell’ambito della propria rete sociale”;

Ricordata quindi la complessità del fenomeno che si manifesta “con la relazione bullo-vittima caratterizzata dalla ripetitività di comportamenti di prepotenza protratti nel tempo” e che storicamente è sempre stato un tratto saliente della vita sociale dei giovani e degli adolescenti;

Ricordato altresì che le modalità in cui si manifestava il fenomeno fino a pochi anni fa erano essenzialmente di tipo fisico e verbale con una modalità di aggressione diretta o indiretta, recentemente oltre alle insidiose molestie sessuali (di natura verbale, psicologica e fisica) anche all’interno delle giovani e giovanissime coppie, sono comparse nuove forme di prepotenza particolarmente pericolose quali il cyber bullismo, una forma di prevaricazione basata sull’uso di internet e dei social che diffonde minacce e calunnie in rete sulle vittime;

Considerato che i luoghi del bullismo variano a seconda l’età dei giovani interessati (la scuola, la famiglia, i mezzi di trasporto pubblici, la rete ecc.) e che gli studiosi concordano sull’importanza di intervenire sui ragazzi a partire dalla scuola primaria, di creare un clima positivo all’interno delle scuole, di coinvolgere le comunità con progetti che si protraggono nel tempo;

Ricordato che il bullismo non deve essere confuso, specialmente nella scuola dell’infanzia, con gli episodi di aggressività che possono verificarsi tra bambini che spesso sono legati a periodi particolari di adattamento ai nuovi contesti educativi;

Considerato che il bullismo ha gravi conseguenze sulle vittime (ansia, depressione, esclusione sociale, somatizzazione, fino ai casi estremi, ma non rari, del suicidio) e anche sui “bulli” (piccoli comportamenti delinquenziali, mancato rispetto delle regole comuni, scarsa empatia, maggiori probabilità in seguito di commettere reati ecc.);

Considerato che sono in atto politiche attive da parte del MIUR, che mette a disposizione il sito Generazioni Connesse, delle scuole e dell’università per contrastare questo fenomeno con azioni mirate delle scuole rivolte a studenti ed insegnanti.

Visto che nel mese di febbraio ha preso avvio il progetto triennale “Bullo in rete” in collaborazione con il Quartiere 1, organizzato dall’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici (O.N.A.P.) che coinvolgerà gli studenti del centro storico, del Comune di Firenze anche con l’attivazione di uno sportello d’ascolto dedicato;

Considerato che queste tematiche sono state affrontate in modo approfondito anche nella Commissione Politiche Sociali e della salute del Consiglio Comunale con l’audizione della dr.Ersilia Menesini, docente di psicologia dello sviluppo presso l’Università di Firenze e studiosa delle problematica dei fattori di rischio psico-sociale in età evolutiva con particolare attenzione a quei comportamenti, come il bullismo, che segnalano difficoltà relazionali e sociali nel contesto scolastico.

Rilevato che in particolare per il successo di questi progetti è sempre considerato prioritario il coinvolgimento degli insegnanti e la loro formazione (contenuti di natura psicopedagogica per comprendere le situazioni di bullismo, la gestione dei conflitti, nuove conoscenze connesse alla evoluzione delle tecnologie dell’informazione ecc.);

INVITA IL SINDACO

A promuovere iniziative di concerto con le scuole fiorentine e l’Università per contrastare i fenomeni di bullismo in particolare nelle scuole;

A portare avanti e sviluppare progetti come “Bullo in rete” attivando nuovi sportelli d’ascolto in città.

 

Fonte: Comune di Firenze