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[REGIONE UMBRIA] OMOFOBIA: “L'ATTO TORNA IN AULA SENZA COPERTURA FINANZIARIA. PD OSTAGGIO DI UNA MINORANZA CHE HA IL POTER…

(Acs) Perugia, 23 marzo 2017 – “Il disegno di legge contro l’omofobia, dopo essere stato parcheggiato per due settimane, torna nuovamente in Aula senza nessuna copertura finanziaria. Nulla è cambiato dall’ultima seduta dell’Assemblea legislativa. Un atto di forza anti-democratico che costituirà un precedente per i prossimi processi legislativi”: Lo afferma il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (RP) a seguito dalla re-iscrizione dell’atto “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dell’identità di genere” nell’ordine del giorno della prossima seduta d’Aula, precedentemente bloccato proprio dall’intervento del consigliere che aveva segnalato il mancato rispetto del Regolamento interno dell’Assemblea per carenze di copertura finanziaria della norma.

“Quel che è successo – prosegue De Vincenzi – è che alcune potenti associazioni ‘di settore’ hanno preteso e ottenuto l’iscrizione dell’atto che, a norma di Regolamento interno, non presenta i requisiti necessari, come stabilisce con chiarezza l’articolo 17 bis  che, al comma 11 cita testualmente: ‘Non possono comunque essere iscritti all’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa i progetti di legge privi della norma finanziaria’. Nel 2015 erano stati stanziati 50mila euro per il provvedimento legislativo in oggetto. Lo stanziamento era utilizzabile fino al 31 dicembre 2016. Pertanto, alla data odierna, tale assegnazione non è più disponibile nel bilancio vigente. La proposta scellerata e fuori norma della Giunta sarà quella di chiedere, durante la trattazione nell’Assemblea di martedì 28 marzo, la copertura finanziaria in Aula, senza il necessario passaggio in Terza Commissione”. 

“La presidente Marini e tutto il Pd – afferma De Vincenzi –  sono ostaggio di una minoranza ‘di opinione’ che ha il potere di far violare le norme. La stessa presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi, non potrà più ritenersi la garante delle istituzioni se non bloccherà nuovamente questo disegno di legge che deve, da regolamento, essere rinviato in Terza Commissione. Questo nuovo colpo di mano è un atto che lede fortemente la credibilità delle istituzioni – conclude De Vincenzi – perché altera il processo democratico e squalifica il ruolo dell’Assemblea e dei Consiglieri regionali, molti dei quali, sia di maggioranza che di opposizione, avevano riconosciuto in Aula la legittimità delle obiezioni rilevate dal sottoscritto, così come  il parere espresso dagli uffici tecnici che riteneva l’atto stesso non iscrivibile all’ordine del giorno e non trattabile. Ad oggi nulla è cambiato. Se non siamo in grado di far rispettare le regole democratiche, in particolar modo nelle sedi istituzionali deputate all’esercizio legislativo, diventa tutto inutile, anche fare le commissioni d’inchiesta sulla legalità, come quella presieduta dal consigliere del Pd Giacomo Leonelli”. RED/pg

Fonte: Regione Umbria