Press ESC to close

[REGIONE LIGURIA] I lavori del Consiglio regionale di martedì 28 marzo – completo

Norme di attuazione dello Statuto sui referendum popolari
Respinta con l’unanimità dei presenti (mentre i consiglieri del Movimento 5 Stelle sono usciti dall’aula) la proposta di legge “Norme di attuazione dello Statuto sui referendum popolari” presentata da Gabriele Pisani (Mov5Stelle) e sottoscritta dagli altri consiglieri del gruppo, che modificava la legge regionale “Modifiche della legge regionale 28 novembre 1977, n.44 “Norme di attuazione dello Statuto sull’iniziativa e sui referendum popolari”. La proposta iniziale prevedeva che nei referendum consultivi, obbligatori per l’istituzione di nuovi Comuni, per la fusione di Comuni e mutamenti di circoscrizioni, venisse eliminato il quorum di partecipazione del 30% degli aventi diritto al voto per poter accogliere il referendum.
Approvato con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra) e 14 voti contrari (minoranza) un emendamento della giunta che chiedeva di alzare il quorum dal 30% vigente “alla maggioranza degli aventi diritto al voto”, mentre, come detto, l’intento della proposta era di eliminare ogni soglia di sbarramento.
Dopo l’approvazione dell’emendamento della giunta Andrea Melis (Mov5Stelle) ha chiesto che fossero tolte la sua firma e quelle degli altri proponenti del gruppo spiegando che l’approvazione dell’emendamento aveva «snaturato il senso della proposta di legge». Poiché il Regolamento del Consiglio non consente questa procedura, i consiglieri del Movimento5Stelle al momento del voto sono usciti dall’aula.
Nel dibattito sono intervenuti Gabriele Pisani, Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini), il presidente della giunta Giovanni Toti, Luca Garibaldi (Pd), Marco De Ferrari e Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle, Angelo Vaccarezza (FI), Raffaella Paita (Pd), Francesco Battistini (Gruppo misto Libera-Mente Liguria), Giovanni Battista Pastorino (Rete a Sinistra) e Sergio Rossetti (Pd).
Prima di votare il provvedimento, il Consiglio aveva anche respinto con 16 voti contrari (maggioranza di centro destra) e 14 a favore (minoranza) un ordine del giorno, presentato dallo stesso Pisani, in cui, alla luce dell’emendamento presentato dalla giunta, si chiedeva di rinviare la proposta di legge nella competente commissione consiliare per approfondire l’argomento.

Disposizioni per i referendum popolari regionali
E stato approvato all’unanimità il disegno di legge  “Disposizioni in materia di referendum popolari regionali. Modifiche della legge regionale 28 novembre 1977, n44 “Norme di attuazione dello Statuto sull’iniziativa e sui referendum popolari” relativamente alla fusione dei Comuni. Il provvedimento adegua la legislazione regionale ad alcune disposizioni nazionali. In particolare prevede che le operazioni di voto si svolgono dalle ore 7 della domenica e terminano alle ore 23 dello stesso giorno; hanno diritto a partecipare al referendum consultivo i cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea, residenti nei Comuni interessati alla consultazione. I cittadini devono essere iscritti alla lista elettorale aggiunta prevista dal decreto legislativo n. 197 del 12 aprile 1996.

Modifiche alla legge sulla Vas
Con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra) e 15 contrari (minoranza) è stato approvato il disegno di legge 135 “Modificazioni e integrazioni alla legge regionale  n.32 del 10 agosto 2012 (Disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica e modifiche alla legge regionale n. 38 del 30 dicembre 1998 “Disciplina della valutazione di impatto ambientale”.La legge di modifica della legge regionale 10 agosto 2012, n. 32 che disciplina la valutazione ambientale strategica (VAS) ha, in primo luogo, la finalità di allineare la normativa regionale in materia di VAS alla sentenza della Corte Costituzionale n. 178 del 4 luglio 2013. In secondo luogo, le modifiche alla l.r. n. 32/2012 hanno l’obiettivo di ridurre l’impatto della regolazione sulla gestione quotidiana, sia delle imprese – ed in particolare delle PMI -, sia delle Amministrazioni locali. In terzo luogo, la disciplina in materia di VAS conseguente all’approvazione di questa legge permetterà alle Amministrazioni locali ed in specie ai Comuni di svolgere il processo di valutazione ambientale strategica sugli strumenti, urbanistici e non, la cui approvazione è di loro competenza: si tratta di un passaggio molto significativo, con cui la Regione cessa di svolgere un ruolo talvolta sentito come invasivo dai Comuni per assumerne un altro, di supporto solo quando richiesto, valorizzando la funzione politico-amministrativa delle Autonomie Locali. Inoltre, la modifica alla legge regionale n. 32/2012 introduce la possibilità di svolgere, all’interno del processo di VAS, una valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario sui piani sottoposti a VAS, tenendo conto degli eventuali impatti sulla salute derivanti dalle politiche messe in atto dalle Amministrazioni locali.
Approvato un emendamento del consigliere Andrea Costa (Gruppo misto Liguria popolare), presidente della IV Commissione, che prevede che la giunta, attraverso le proprie strutture, fornisca, su richiesta, supporto tecnico all’autorità competente in materia di Vas per i Comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti. Accolto anche un emendamento di Francesco Battistini (Gruppo misto Libera- Mente Liguria) che permette ai Comuni di svolgere la funzione di Autorità competente in maniera associata.
Andrea Costa (Gruppo Misto-Liguria Popolare) , relatore di maggioranza, ha tra l’altro ribadito: «Il disegno di legge dà una nuova impostazione alla normativa operando un decentramento delle competenze volto a valorizzare le funzioni di programmazione degli Enti locali con riguardo a piani, a programmi e loro varianti di spettanza degli stessi in base alle normative di settore, conferendo maggiori margini di autonomia in tema di inchiesta pubblica e introducendo lo strumento della Valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS). Quest’ultimo è finalizzato a considerare nei processi decisori gli effetti potenziali sulla salute nei casi in cui possono ricorrere impatti sanitari ed ambientali, secondo i criteri delineati dalla Giunta regionale in coerenza con le Linee guida approvate dal Consiglio federale istituito presso l’I.S.P.R.A,». Secondo Costa, quindi, si attua un decentramento a favore dei Comuni che, in seguito al disegno di legge approvato oggi, svolgeranno il processo di valutazione ambientale strategica sugli strumenti urbanistici e non, la cui approvazione è di loro competenza, con conseguente snellimento delle procedure che consentirà di arrivare alla conclusione dell’iter in tempi certi e più veloci.
Francesco Battistini (Gruppo Misto- Libera-Mente Liguria)  ha detto che  il disegno di legge non può «che essere respinto in toto perché ai caratteri positivi e di mero recepimento delle direttive dell’Unione Europea, della normativa nazionale e della sentenza di illegittimità costituzionale data dalla sentenza 178/2013 della Corte Costituzionale, troviamo elementi che giudichiamo fortemente negativi, introdotti soprattutto nella seconda parte dell’articolato». Ha quindi precisato che, a suo avviso, ci sono, infatti,  «elementi di eccessiva discrezionalità assegnati all’autorità competente ed elementi di contrasto, contraddizione e di parziale o totale conflitto con le ultime delibere della Giunta Regionale in materia di regolamentazione dell’Inchiesta Pubblica e relative all’istituzione dell’elemento di impatto sanitario nel procedimento di valutazione di impatto ambientale».
Giovanni Lunardon (Pd) ha dichiarato di condividere gli obbiettivi della legge, cioè la manutenzione sulla disciplina della Vas e il contributo verso una semplificazione, ma ha spiegato che alcune criticità «rischiano di rendere difficile l’applicabilità delle norme e l’efficacia semplificatoria». Se è apprezzabile – ha spiegato -  il tentativo di decentramento amministrativo questo aspetto urta con l’esiguità delle risorse di personale dei Comuni e rischia di non poter garantire la «necessaria terzietà della Vas richiesta dalla norma nazionale» perché, secondo Lunardon,  i piccoli Comuni non sarebbero in grado di garantire «la separazione funzionale fra autorità competente e procedente, esponendo gli atti al rischio di illegittimità». Sempre secondo il consigliere nella proposta di legge «l’istituto dell’inchiesta pubblica viene depotenziato, creando disomogeneità sul territorio relativamente alla partecipazione dei liguri, che è lasciata alla discrezionalità delle autorità competenti».
L’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone ha sottolineato che la legge va nella direzione «della semplificazione che abbiamo sempre cercato» e ha puntualizzato che alcune modifiche erano necessarie per migliorare il quadro normativo  regionale, che era viziato da alcune incompatibilità costituzionali. Il provvedimento – ha aggiunto – va a migliorare il quadro normativo generale. Nel suo intervento l’assessore ha puntualizzato che la semplificazione, lo snellimento delle procedure avviene nel massimo rispetto delle normative vigenti. Giampedrone ha quindi sottolineato l’importanza dell’introduzione di una valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario sui piani sottoposti a VAS, tenendo conto degli eventuali impatti sulla salute derivanti dalle politiche messe in atto dalle Amministrazioni locali.

Dibattito sul cambio di nome del Comune di Ortonovo in Luni
E’ iniziato il dibattito sul Disegno di legge 122  “Mutamento di denominazione del Comune di Ortonovo in provincia della Spezia”. Il provvedimento modifica la denominazione del Comune di Ortonovo, in provincia della Spezia, in quella di Comune di Luni.
Nella discussione generale sono intervenuti Francesco Battistini (Gruppo misto Libera-Mente Liguria), Alice Salvatore, Marco De Ferrari e Gabriele Pisani del Movimento5Stelle, Raffaella Paita  e Luca Garibaldi del Pd, Gianni Pastorino (Rete a Sinistra). Il dibattito prosegue domani mattina.

Fonte: Regione Liguria