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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Sanità: Telesca, innovazione è sfida vincente con strutture in rete


Trieste, 20 aprile – “L’innovazione in sanità è una sfida nella quale la Regione si sta impegnando a fondo, con la competenza e la formazione dei professionisti, per garantire un avanzamento continuo della tecnologia a vantaggio dei cittadini che deve alimentarsi nel sistema di rete delle strutture e riguardare anche le problematiche acute”.

E’ la riflessione che l’assessore regionale alla Salute e Integrazione socio-sanitaria Maria Sandra Telesca ha portato all’illustrazione nelle novità in chirurgia robotica a Trieste, presentate oggi nella “Sala Rita Levi Montalcini” del comprensorio ospedaliero di Cattinara.

L’incontro è stato promosso dall’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste insieme all’Irccs materno infantile “Burlo Garofolo” e all’Azienda per l’assistenza sanitaria n.2 “Bassa friulana-isontina” per presentare l’avvio a Cattinara della chirurgia robotica, inaugurata con un intervento di correzione della malattia del giunto, condotto lo scorso 4 aprile dall’equipe urologica del professor Carlo Trombetta. Dopo quel primo intervento ne sono stati effettuati altri, sempre in urologia, per prostatectomie radicali.

Telesca ha evidenziato la valenza della cooperazione tra le strutture sanitarie, che utilizzeranno insieme la chirurgia robotica. “Il fatto che i professionisti si parlino e collaborino – ha detto l’assessore regionale – rappresenta la miglior garanzia per una sanità che funziona bene”.

“Uno sforzo di innovazione e un sistema di rete” sono i punti qualificanti dell’introduzione della robotica avanzata anche secondo il direttore dell’Asui triestina Nicola Delli Quadri.

L’iniziativa conferma, come ha ricordato il direttore dell’Aas N.2 Giovanni Pilati, le “importanti sinergie tra l’Asui triestina e l’Azienda Basso friulana-isontina” varate dall’avvio della riforma sanitaria regionale. “Sinergia, squadra, mettere a fattor comune la progettualità e l’esperienza sono il valore aggiunto di un sistema che sa guardare avanti” a giudizio del direttore generale del Burlo Gianluigi Scannapieco. Nell’ambito della riorganizzazione della ginecologia al Burlo, è entrato in servizio il 1 aprile il dott. Federico Romano, che ha già all’attivo 50 interventi in chirurgia robotica, utile in particolare per il trattamento chirurgico della patologia benigna, dell’endometriosi, dei difetti del pavimento pelvico e nella cura della patologia oncologica.

“L’eccellenza di sistema” costituita dai tre soggetti sanitari è stata salutata con soddisfazione dall’assessore ai Servizi e alle politiche sociali del Comune di Trieste Carlo Grilli.

L’iniziativa odierna, secondo Roberto Di Lenarda, direttore del Dipartimento universitario clinico di scienze mediche, chirurgiche e della salute di Trieste, deve essere “solo il viatico di un punto di partenza”. “E’ importante questo sforzo di abbattere le parrocchiette” per il bene dei pazienti, così il direttore dell’urologia di Gorizia Sebastiano Callari: tecnologie avanzate e sistema in rete, ha osservato Callari, consentiranno di migliorare la chirurgia ricostruttiva, così da ampliare la percentuale di recuperi completi negli operati urologici, riducendo al minimo le conseguenze in termini di incontinenza e impotenza, e testimoniano un corretto rapporto tra ospedali “hub” e ospedali “spoke”, delineato dalla riforma sanitaria.

Il direttore della chirurgia generale dell’Asui Nicolò de Manzini ha rilevato che le apparecchiature in dotazione a Cattinara, se vedranno l’urologia come punto di riferimento, potranno alimentare miglioramenti anche in altre branche. Il robot di Cattinara, come ha reso noto Delli Quadri, ha un costo di 5mila euro a intervento, ma Carlo Trombetta ha sostenuto che l’utilizzo della tecnologia più avanzata consente la dimissione nell’arco di poche giornate, con un recupero di economicità sui tempi di degenza. L’apparecchiatura viene azionata dal chirurgo attraverso una doppia consolle, con grande precisione dei passaggi operatori e il beneficio di una visualizzazione ingrandita e nitida del campo di azione. L’attivazione del robot ha richiesto una fase formativa di tutto il personale di Cattinara, che vi si è cimentato, come hanno sottolineato de Manzini e la coordinatrice infermieristica Valentina Giurissevich, con disponibilità ed entusiasmo. ARC/PPH/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia