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Firenze Regolamento Unesco, Gruppo Forza Italia: “La giunta PD chiude la stalla dopo che i buoi sono scappati”

“A ridosso dell’estate 2017 la giunta Nardella prova di nuovo a far funzionare il regolamento Unesco varato appena un anno fa, ma la verità è che è troppo tardi. Se il PD ci avesse ascoltato sette anni fa, e avesse approvato le nostre proposte, l’argine al degrado del centro storico sarebbe stato efficace, ora si chiude la stalla dopo che i buoi sono scappati”. Questo il commento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai che oggi a Palazzo Vecchio ha presentato a nome del gruppo azzurro i 14 emendamenti presentati alla delibera che modifica il regolamento per le attività commerciali in centro storico.

“Se nel 2010 si fosse deciso, come noi chiedevamo, di estendere i limiti di vendita di alcolici ai minimarket invece di limitarsi agli esercizi di somministrazione, non avremmo assistito al proliferare di questi pseudo negozi, in realtà magazzini-spaccio di alcolici con prezzi a misura di tasca dei minorenni – attacca Cellai –. Oggi registriamo che, almeno, viene introdotta la norma sulla gradazione (il limite di 21 gradi) che stabilisce un criterio valido per non danneggiare le botteghe (come i fornai ad esempio) che vendono vino o birra. Ma l’elenco delle proposte di Forza Italia fatte proprie fuori tempo massimo dalla giunta PD di Nardella è lungo. Anche estendere ad altre strade oltre via Tornabuoni la prescrizione per il tipo di attività era una nostra proposta. Nel nuovo regolamento si aggiungono via Maggio, via dei Fossi e lungarno Cosini. E allora noi diciamo: perché no anche Borgo San Jacopo e via Palazzuolo? Due strade del centro che, per motivi diversi, avrebbero un gran bisogno di essere riqualificate”.

“Altro punto che ci sta molto a cuore riguarda l’aspetto dei negozi in centro storico: insegne, vetrine e infissi esterni. Per questo, invece di porre limiti all’allargamento delle superfici dei negozi, serve secondo noi intervenire sul decoro: un esercizio commerciale deve avere un aspetto consono al contesto della strada o piazza dove si trova. Cosa, peraltro, già prevista nel piano di somministrazione del 2008, quando assessore allo sviluppo economico della giunta Domenici era Silvano Gori. Non si tratta dunque di inventarsi nulla, ma di usare norme di buon senso che già esistono. E, anche, di prevedere la creazione di una task force della Polizia Municipale per effettuare controlli puntuali ed eventuali sanzioni a chi non rispetta le regole, altrimenti avremo solo l’ennesimo regolamento inutile” aggiunge il capogruppo azzurro.

“Sempre nell’ottica di smascherare i ‘furbetti’, proponiamo di eliminare dalle categorie per cui è previsto di concedere un 25% della superficie alla somministrazione le librerie. Diventa facile, infatti, mascherare un’attività di somministrazione grazie all’attività di vendita di libri e altri oggetti, laddove non ci siano controlli accurati e continui” spiega Cellai.

Tra le altre proposte contenute negli emendamenti di Forza Italia, anche eliminare i divieti per aperture di nuovi fast food e sale da ballo. “Se rispettano i requisiti non si capisce perché non possano aprire. Il problema casomai è che il Comune non fornisce adeguate infrastrutture, basta guardare a cosa succede in Oltrarno: decine di nuovi ristoranti aperti e nessun parcheggio…”. Ma anche l’inserimento di piazza Indipendenza e piazza de’Ciompi in quel gruppo di siti previsto dal regolamento dove è vietato il trasferimento di un esercizio già presente in un’altra parte dell’area Unesco, e altro ancora.

“Se si rimette mano dopo appena un anno a un regolamento, è ovvio che vi fossero molte e gravi falle da coprire – conclude Cellai –. Quindi siamo davanti a un’amministrazione che oggi deve registrare il fallimento delle sue politiche. Con il rischio, nel tentativo di arginare tardivamente l’abuso di alcolici, di danneggiare chi legittimamente lavora con la somministrazione, e che non è certo causa di degrado ma semmai rappresenta un presidio del territorio. Come forza di opposizione responsabile cercheremo comunque, grazie ai nostri emendamenti, di migliorare il regolamento laddove possibile”. (fdr) 

Fonte: Comune di Firenze