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PORCARI Dal Consiglio regionale un altolà a Snai: “Chiarezza sull’inquadramento contributivo dei dipendenti”

FIRENZE – Proseguire nell’opera di monitoraggio e di mediazione in relazione agli ipotizzati esuberi e trasferimenti del personale Snaitech operante nella sede di Porcari. E’ il succo della mozione proposta dal consigliere Stefano Baccelli e approvata dal Consiglio regionale in merito ai possibili sviluppi della vertenza nazionale Snaitech. La giunta toscana sarà quindi chiamata a impegnarsi con il Ministero del lavoro “affinché sia attivato uno specifico tavolo di confronto relativo alla questione dell’inquadramento contributivo dei dipendenti”. Azione necessaria, a seguito della decisione “assunta dall’Inps di estendere a tutti i lavoratori Snaitech il regime contributivo del terziario”. Un regime “meno favorevole”, riservato anche a quei lavoratori del gruppo che, si legge nel testo della mozione, “per 15 anni hanno versato contributi, sempre all’Inps, per poter beneficiare di cassa integrazione e contratti di solidarietà”.

 

“Torniamo ad occuparci della vicenda Snai – sottolinea Baccelli – per far sì che il massimo sforzo continui a essere posto sulla vertenza e sui suoi sviluppi. Stiamo parlando di quasi 700 dipendenti, 500 dei quali, in gran parte donne, nel solo stabilimento di Porcari”. Il consigliere ha anche ricordato una mozione approvata all’unanimità nel novembre 2016 dal Consiglio regionale. A fronte delle richieste di blocco della mobilità per 64 persone, di cui 54 a Porcari, “la proprietà non ha dato risposte positive, mentre su Porcari l’alleggerimento della forza lavoro è già in parte avvenuta attraverso mancati rinnovi, dimissioni volontarie e trasferimenti”. Ma ora, c’è anche il problema “delicato e complesso”, dell’inquadramento contributivo. “Su questo il comitato provinciale Inps di Lucca si è espresso chiaramente – ha detto ancora Baccelli – affermando che si tratta di un inquadramento incomprensibile e che può creare un grave problema sul nostro territorio. È dunque fondamentale – ha concluso il consigliere Pd – un cambio di rotta da parte dell’Inps, che non può essere insensibile di fronte alla richiesta delle istituzioni”.

Fonte: Lo Schermo