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[REGIONE UMBRIA] TERZA COMMISSIONE: SOSPESO ITER PROPOSTA DI LEGGE REGISTRO DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO SANITARIO …

(Acs) Perugia, 27 aprile 2017 – la Terza Commissione, presieduta da Attilio Solinas ha deciso di stoppare l’iter della proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti) e dello stesso presidente Solinas (Misto-Mdp) che prevedeva l’istituzione del Registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat). 

La decisione, su cui Rometti si è dichiarato contrario, nasce dalla presa d’atto che una analoga legge della Regione Friuli Venezia Giulia è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale in quanto, su questa materia, è emerso che la Regione non può legiferare. 
Si è deciso dunque di attendere la legge nazionale, già votata favorevolmente dalla Camera e che ora passerà al Senato, che regola il cosiddetto ‘fine vita’. Legge nella quale vengono previsti articoli (6) che regolano il consenso da parte del paziente su alcuni trattamenti che lo stesso può rifiutare. 

La proposta di legge dei due consiglieri regionali della maggioranza prevede in sostanza l’istituzione di un registro regionale contenente le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat), ovvero un documento con il quale una persona manifesta la propria volontà circa i trattamenti cui essere o non essere sottoposta nel momento in cui si trovasse in una situazione di perdita di coscienza ritenuta dai medici curanti non ragionevolmente reversibile”.

Fermamente contrario allo stop della sua iniziativa legislativa, Rometti che ha chiesto alla Commissione di procedere all’approvazione dell’atto per portarlo dunque al giudizio e al voto dell’Aula. “Esprimo rammarico per questa decisione – ha detto Rometti a margine di lavori – anche sulla scorta di un partecipato dibattito anche a livello parlamentare. Secondo me c’erano tutte le condizioni per far sì che l’Umbria segnasse un punto avanzato rispetto ad un argomento importante come questo. La Regione non incide, né si sovrappone alla normativa nazionale, ma mette i cittadini nelle condizioni di esercitare un loro importante diritto attraverso un registro regionale contenente le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, istituito presso le aziende sanitarie locali contenente le volontà del dichiarante circa i trattamenti sanitari cui essere o non essere sottoposto nel momento in cui si trovasse in una situazione di perdita di coscienza ritenuta dai medici curanti non ragionevolmente reversibile”. AS/

Fonte: Regione Umbria