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[REGIONE LIGURIA] Demanio: partono dalla Regione Liguria le intese con Agenzia del Demanio, Comune e Università di Genova per va…

Presidente Toti: “Siamo sulla strada giusta per dare sviluppo alla nostra terra. Patrimonio pubblico gigantesco spesso poco valorizzato”Sono 45 gli immobili pubblici già candidati a progetti di rigenerazione. L’ex Clinica Chirurgica, a San Martino d’Albaro, affidata alla Regione per realizzare nuovi alloggi universitari

Genova. Partono dalla Regione Liguria due intese siglate oggi con l’Agenzia del Demanio, il Comune e l’Università di Genova per la valorizzazione, razionalizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.

Accordo tra Regione Liguria e Agenzia del Demanio

Sono 45 gli immobili pubblici di varia tipologia (ville, ex caserme e case cantoniere), individuati finora dall’Agenzia del Demanio per essere inseriti in processi di valorizzazione, razionalizzazione e dismissione, anche attraverso operazioni di finanza immobiliare e che saranno disponibili sulla nuova piattaforma informatica che la Regione Liguria sta realizzando, con il supporto dell’Agenzia del Demanio. Si tratta di un primo portafoglio di beni dello Stato, degli enti territoriali e pubblici, che ha un valore stimato di circa 135 milioni di euro e che sarà nel tempo incrementato, attraverso l’individuazione degli altri immobili potenzialmente valorizzabili sul territorio. Tutti i dati e le informazioni degli immobili saranno quindi raccolti in un vero data base per promuovere progetti di sviluppo immobiliare che riguardino, sia iniziative più complesse come i Waterfront, sia il recupero di beni minori, situati in contesti periferici rispetto ai consueti percorsi turistici già consolidati. L’intesa siglata questa mattina dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, insieme al sindaco di Genova, Marco Doria, e al rettore dell’Università di Genova, Paolo Comanducci punta quindi a fornire anche strumenti concreti per una gestione integrata del patrimonio pubblico nella Regione Liguria, che permetterà di rigenerare asset strategici creando occasioni di sviluppo per l’economia. “Il patrimonio pubblico è spesso poco valorizzato e in alcuni casi sottoutilizzato – ha detto il Presidente della Regione Giovanni Toti – L’accordo di oggi va nella direzione giusta, quella di utilizzare una serie di edifici di grande pregio, spesso non adeguatamente valorizzati che sono solamente un costo per l’erario pubblico. La valorizzazione è una delle azioni concrete per dare sviluppo alla nostra terra che ha molti oggetti di pregio oltre a essere un buon segnale di collaborazione istituzionale”. Con la firma dell’accordo, si costituisce un tavolo tecnico operativo nel quale l’Agenzia si impegna ad alimentare il portafoglio dei beni attraverso l’attività di “scouting”, mentre la Regione, si occuperà di promuovere e coordinare i lavori del tavolo tecnico, coinvolgendo gli enti pubblici facenti parte del settore regionale allargato, facilitando il reperimento della documentazione e delle risorse finanziarie. Alcuni degli immobili individuati potranno essere oggetto di recupero, altri di valorizzazione e inserimento all’interno di cammini e percorsi storico-artistici. “Si tratta di un’intesa strategica nazionale con una richiesta da parte dell’Agenzia del Demanio di censire gli immobili sul territorio e valorizzarli – ha spiegato l’assessore regionale all’Urbanistica e al Demanio, Marco Scajola – Alcune volte le realtà hanno bisogno di interventi di riqualificazione, altre volte di promozione per far conoscere quel patrimonio come si deve. Da qui la nostra adesione convinta alla richiesta dell’Agenzia del Demanio, collaborando con tutte le realtà e i territori per la valorizzazione del patrimonio pubblico ligure, stabilendo criteri che evitino qualsiasi tipo di speculazione”.

Residenze universitarie nell’ex Clinica Chirurgica

Ha preso avvio oggi con la firma del protocollo d’intesa tra Regione Liguria, Agenzia del Demanio, Comune di Genova e Università il progetto di riutilizzo dell’ex Clinica Chirurgica in Largo Rosanna Benzi a S. Martino, per la creazione di una residenza universitaria al suo interno. Attraverso l’accordo viene ridefinito l’assetto giuridico dell’immobile, con la rinuncia da parte dell’Università di Genova all’attuale diritto d’uso e la concessione alla Regione in regime di comodato d’uso a titolo gratuito. Grazie all’accordo l’Agenzia del Demanio, d’intesa con il Comune, consegna l’ex Clinica Chirurgica, in concessione gratuita per 19 anni, alla Regione che, a sua volta, parteciperà, attraverso l’Agenzia Alfa, al bando del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica per ottenere il finanziamento necessario alle opere di rifunzionalizzazione per gli alloggi universitari, per un valore complessivo dell’intervento di oltre 12 milioni di euro. E’ questa la cifra che viene chiesta al Ministero, nell’ambito di un bando che prevede un cofinanziamento pari al 50% di Regione, rappresentato, in questo caso, dal valore dell’immobile che supera i 12 milioni di euro. “Questo è un accordo che riguarda quattro Enti, con questa intesa si decide di fare delle residenze universitarie e che quella sarà un’area per gli studenti che risolverà definitivamente il problema delle residenze universitarie a Genova – ha aggiunto l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione Ilaria Cavo – Con questa nuova residenza si avranno oltre 300 posti letto su due lotti divisi, con un’operazione coerente con quella parte di territorio”. Sarà Alfa, l’Agenzia regionale per il lavoro, la formazione e l’accreditamento, per conto di Regione Liguria, a realizzare oltre 300 nuovi posti letto per gli studenti universitari genovesi e colmare così il fabbisogno di residenze universitarie a livello genovese, oltre a riutilizzare un edificio che versava in stato di abbandono. Sono infatti in media 1.500 all’anno le domande di posti letto, circa 300 in più dell’offerta ad oggi disponibile.

L’edificio, di proprietà dell’Agenzia del Demanio e del Comune di Genova era stato consegnato in uso all’Università nel 1947 e dismesso negli ultimi anni, con il trasferimento di tutte le attività all’interno della cinta ospedaliera.

Fonte: Regione Liguria