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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Terremoto Friuli: Panontin, assieme a memoria impegno per prevenzione

L’assessore lunedì a Sarnano, restituiamo generosità ricevuta

Gemona del Friuli (Ud), 6 mag – “Con i fondi che la Regione
mette a disposizione direttamente e quelli dello Stato prosegue
la programmazione a medio e lungo termine per completare
l’adeguamento antisismico degli edifici pubblici, in primis
quelli scolastici, del Friuli Venezia Giulia. Un impegno che
continueremo per raggiungere al più presto la messa in sicurezza
completa di tutte le strutture”.

Lo ha assicurato l’assessore regionale alle Autonomie e alla
Protezione civile, Paolo Panontin, a margine della partecipazione
alle cerimonie che si sono svolte questa mattina a Gemona per
ricordare il 41° anniversario del terremoto del 1976.

“Restiamo costantemente impegnati anche sul fronte della tutela
della sicurezza dei cittadini, attraverso il lavoro della
Protezione civile e dei volontari, che proprio in questi giorni
si sono attivati per contrastare anche gli effetti del maltempo
in tante zone della regione, ma anche con la formazione grazie
all’attività della Serm Academy di Portis di Venzone”, ha
aggiunto Panontin, ricordando che “lo sforzo straordinario di
questi giorni è rafforzare la nostra solidarietà a favore delle
popolazioni del Centro Italia che come noi quarant’anni fa vivono
i momenti difficili della ricostruzione, restituendo un po’ della
generosità che dall’Italia e dal mondo abbiamo ricevuto noi”.

Lunedì Panontin poserà la prima pietra della nuova scuola di
Sarnano, nelle Marche. “Continuiamo a stare nei tempi che ci
siamo prefissi e se proseguiremo, viste le abituali tempistiche
dell’edilizia pubblica in Italia, faremo un piccolo miracolo”, ha
commentato l’assessore.

Panontin ha preso parte ad inizio giornata alla cerimonia nel
piazzale intitolato a Emanuele Chiavola, già segretario generale
della ricostruzione al fianco del commissario straordinario
Zamberletti, in cui sono state ricordate tutte le vittime del
terremoto, e in particolare i quattro Vigili del fuoco a cui è
dedicato il monumento, inaugurato nel 2011 e originariamente
ideato dallo scultore Nino Gortan e realizzato dal figlio Michele
per ricordare l’opera di soccorso portata alla popolazione dal
Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

L’assessore Panontin ha deposto una corona ai caduti, assieme al
prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, al questore Claudio
Cracovia, al comandante della Brigata Alpina Julia Paolo Fabbri,
al comandante della Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia
Vincenzo Procacci e al comandante regionale dei Vigili del Fuoco
Loris Munaro, al sindaco di Gemona Paolo Urbani e al giovane
sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi della cittadina
pedemontana, Luca Pellegrini. Presenti alla cerimonia, a cui è
intervenuto l’arciprete di Gemona Valentino Costante, i labari
delle sezioni dell’Associazione nazionale Alpini, tra cui quella
di Brisbane in Australia, e numerosi amministratori locali: tra
gli altri, il sindaco di Montenars Claudio Sandruvi, il
presidente dell’Associazione sindaci del terremoto Franceschino
Barazzutti e l’assessore del Comune di Fossa, in provincia di
L’Aquila, Giovanna Colagrande, uno dei tre paesi – assieme a
Foligno e Quistello – gemellati con la cittadina pedemontana.

“Spenti i riflettori che si sono accesi l’anno scorso in
occasione del quarantesimo, quest’anno siamo tornati alla
sobrietà, al silenzio, al doloroso ricordo delle vittime del 76,
nella consapevolezza di aver onorato con profondità la memoria”,
ha commentato il sindaco Urbani, aggiungendo che “molto dobbiamo
allo Stato e alle istituzioni, ma anche alla grande solidarietà
nazionale e internazionale che abbiamo ricevuto: oggi è il
momento di ritornare, sebbene in piccola parte; lo abbiamo fatto
in passato con Foligno in Umbria e con Quistello nel Mantovano e
ora continuiamo con Fossa e Norcia”.

Concetti, questi, che il sindaco ha ripreso nell’intervento che
ha chiuso, dopo quello del comandante della “Julia”, l’affollata
cerimonia che si è tenuta alla caserma Goi-Pantanali, alla
presenza di autorità religiose, civili e militari, dei
rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma e
dei familiari dei caduti e a cui ha preso parte anche l’assessore
regionale Panontin. Dopo la Santa messa celebrata da don Giuseppe
Ganciu, è stata deposta una corona al monumento ai caduti che
commemora i 29 militari che morirono durante il servizio nella
tragica notte di 41 anni fa.

Le cerimonie di commemorazione continueranno fino a sera, quando
il campanone della torre del castello, ricollocato al suo posto
quattro anni fa, suonerà i 400 rintocchi, uno per ciascuno di
coloro che persero la vita sotto le macerie.
ARC/EP/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia