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[Lucca] Il Santo del giorno, 21 Maggio: Costantino, Renata, Vittorio e Zeno

Lucca –

Secondo l’Astrologia occidentale, con oggi, 21 di Maggio, si entra nel segno dei Gemelli, che è un segno zodiacale mobile e d’aria, governato da Mercurio.

 

Oggi si ricordano i Santi: Costantino, Renata, Vittorio e Zeno

L’Imperatore Costantino, figlio è vero di una santa, Elena, che ha il gran merito dell’Inventio Crucis e assieme al ritrovamento del Sacro Legno, dei chiodi che fissarono il Cristo al suo patibolo e di altre innumerevoli reliquie…ma è pur vero che questa santa madre andò a Gerusalemme, anche per allontanarsi da un figlio che aveva fatto uccidere il suo figli per timore di congiure, e congiure mortali ne aveva ordite molte e guerre ne fece a bizzeffe, sterminando i barbari e dando in pasto alle belve anche un loro re sconfitto, che sulle sue monete metteva il pagano Dio Sole…quindi celebriamo pure San Costantino, santo forse solo per aver permesso la libertà religiosa ai Cristiani! Per il resto…è noto per la sua “ambiguitas”. Tanto che, si dice, si batezzò solo in punto di morte. Ma noi siamo cronisti, in questo caso della storia, e noi registriamo senza voler cambiare ciò che è stato stabilito!

 

costantino

Le statue romane, specie quelle degli imperatori, sono molto somiglianti e molto simili fra loro. Non c’era naturalmente né fotografia, né tv: così i Romani per rendere celebri e riconoscibili i loro Imperatori avevano una miriade di scultori addetti a ricopiare innumerevoli volte lo stesso volto o statua da spedire in tutto l’Impero!

 

San Vittorio, invece fu un semplice soldato romano, martirizzato a Cesarea, al centro della Turchia odierna. Ha dato il suo nome a molti uomini di Casa Savoia. È invocato contro il fulmine, la grandine e gli spiriti maligni.

 

21 maggio Pittatore_San_Vittorio

Pittatore_San_Vittorio

 

 

S. Zeno, (Mauretania, 300 circa – Verona, 12 aprile 371), venne dall’Africa (è detto vescovo “moro”e così è raffigurato) a fare il vescovo di Verona. E se  ci ricorda la splendida Basilica della città di cui è patrono, sarebbe nostro dovere, per vicinanza, visitare l’altrettanto meraviglioso Duomo dei vicini Pistoiesi (o Pistoresi, come a volte li chiamano a Lucca) che, per la sua miracolosa protezione dalle alluvioni, hanno messo la statua di Zeno addirittura sul tetto della loro chiesa principale, a fianco di quella di S. Jacopo patrono.

Visse in austerità e semplicità, tanto che pescava egli stesso nell’Adige il pesce per il proprio pasto. Per questo è considerato protettore dei pescatori d’acqua dolce.

I suoi miracoli sono prodigiosi quanto innumerevoli. In uno avrebbe addirittura vinto una scommessa in una partita a pallla con il Diavolo! E questi ha dovuto portare sulle spalle da Roma, un battesimale in porfido che si vede all’ingresso della basilica.

La leggenda più straordinaria narra di un improvviso straripamento delle acque dell’Adige che sommerse tutta la città, fino ai tetti delle chiese, al tempo del re Longobardo Autari. Le acque arrivarono alla cattedrale, dove il re aveva appena sposato la bella principessa Teodolinda, ma si sarebbero arrestate improvvisamente, in sospensione, sulla porta. Tanto che l’acqua si poteva bere, ma non invadeva l’interno, determinando la salvezza dei Veronesi. La fama di questo miracolo si diffuse e i Pistoiesi, invasi ogni anno dalle acque del fiume Ombrone, quando queste che dilagavano nella piana, si apersero un varco riversandosi nell’Arno, attribuirono il miracolo a san Zeno elevandolo a patrono della loro cattedrale!

21 maggio PistoiaDuomoNotturna

Pistoia- Duomo

 

 

21 maggio La celebre statua di San Zen che ride(Basilica di San Zeno, Verona)

La celebre statua di San Zen che ride(Basilica di San Zeno, Verona)

 

21 maggio verona_san_zeno

verona_san_zeno

 

Renata: si ricorda una martire del IV sec. e addirittura un discendente dei Lorena: nata come figlia di Francesco I, duca di Lorena nel 1544 e sposò il principe ereditario Guglielmo di Bavaria all’ età di 24 anni. Il loro matrimonio è stato un grande evento: è durato ben 18 giorni e 5.000 cavalieri hanno partecipato alle celebrazione. La vita quotidiana dei due, però, era caratterizzato da umiltà e carità. Vivevano nella casa dei gesuiti a ovest di Monaco di Baviera, dove presero cura dei malati, poveri e dei pellegrini. Trascorse gli ultimi anni della sua vita nel “Herzogsspital” a Monaco. Dopo la sua morte nel 1602 venne sepolta nella Chiesa di San Michele a Monaco di Baviera.

 

 

 

 

Oggi si ricordano anche:

 

San Antioco martire

San Beinio Martire, venerato a Vienna

Sant’Eugenio de Mazenod, vescovo

San Nicostrato martire

San Paterno, vescovo di Vienne

 

 

 

Fonte Verde Azzurro