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[REGIONE EMILIA ROMAGNA] Acquisti verdi, la Regione aggiorna gli strumenti operativi a supporto degli enti locali

Una cassetta degli attrezzi per acquistare “green”, un corso in e-learning sui principi del Green Public Procurement (GPP) nelle procedure di acquisto, delle linee guida per gli enti locali per sviluppare gli acquisti verdi, una raccolta di materiale e documentazione sul GPP, un vademecum sulla sostenibilità, una rassegna di domande frequenti sul GPP e una raccolta di normativa europea e nazionale sul tema.

Sono gli strumenti operativi che la Regione Emilia-Romagna ha aggiornato dopo l’approvazione del Piano regionale per gli acquisti verdi per il triennio 2016-2018, che nasce in un contesto di evoluzione normativa importante per gli appalti pubblici. Infatti  la Legge 221/2015) prima e il Codice appalti (D.Lgs. 50/2016) a seguire, hanno reso obbligatorio l’utilizzo dei criteri ambientali minimi definiti dal Ministero dell’Ambiente. Il legislatore nazionale, infine, per superare la confusione interpretativa e le difficoltà applicative di alcune delle disposizioni “green” contenute nel Codice appalti, ha introdotto novità molto significative con il Decreto legislativo 56/2017, in vigore dal 20 maggio 2017.

Le principali modifiche per gli acquisti sostenibili hanno riguardato: l’estensione dell’obbligo di applicazione dei criteri ambientali minimi (CAM) al 100% per gli affidamenti di qualunque importo e relativamente alle categorie di forniture e di affidamenti di servizi e lavori oggetto dei criteri ambientali minimi adottati nell’ambito del Piano d’azione nazionale (PAN GPP). È lasciata discrezionalità nell’applicazione dei CAM relativamente agli interventi di ristrutturazione, compresi quelli che comportano demolizione e ricostruzione (art.34).

È ribadita l’importanza di considerare gli aspetti sociali nelle procedure di gara e in particolar modo nei contratti che richiedono elevata manodopera (art. 50), raggiungendo così l’obiettivo dell’inclusione negli appalti pubblici di tutti e tre gli aspetti cardine dello sviluppo sostenibile: ambientale, sociale ed economico.

Le certificazioni relative all’Inventario di gas ad effetto serra (UNI EN ISO 14064-1) e all’Impronta climatica (carbon footprint) di prodotto (UNI ISO/TS 14067) potranno dare luogo a riduzioni delle garanzie fideiussorie cumulabili con quelle indicate al comma 7 dell’art. 93. In caso di cumulo delle riduzioni è previsto che la riduzione successiva debba essere calcolata sull’importo che risulta dalla riduzione precedente (art.93).

Gli affidamenti sotto-soglia sono esclusi dall’obbligo di applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, mentre è prevista la possibilità di utilizzare il criterio del minor prezzo “a condizione che si tratti di affidamenti a elevata ripetitività, fatta eccezione per quelli di notevole contenuto tecnologico o che hanno un carattere innovativo”. Ulteriore indicazione introdotta è che, in caso di valutazione del rapporto qualità/prezzo, la stazione appaltante stabilisca un tetto massimo per il punteggio economico entro il limite del 30 per cento (art. 95).

Infine è stato chiarito che sarà l’ANAC il soggetto deputato a monitorare l’applicazione dei criteri ambientali minimi (art. 213).

Il Piano GPP prevede, inoltre, attività di sensibilizzazione e di formazione sul territorio. Lo scorso 4 aprile la Regione ha organizzato il seminario dedicato ai criteri ambientali minimi per il settore edilizia. L’evento ha rappresentato un’occasione importante per affrontare temi quali l’impatto dei criteri ambientali minimi per la tutela del territorio e l’utilizzo di materiali riciclati in edilizia. L’obiettivo è stato fornire strumenti operativi di supporto e orientamento agli addetti ai lavori ed identificare mezzi di certificazione dei prodotti utili per soddisfare tali criteri e rendere più sostenibile il mondo dell’edilizia. 

 

Fonte: Regione Emilia Romagna