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[ALTOPASCIO] «Il sottopasso non eliminerà  il traffico pesante» 

ALTOPASCIO. Cresce e si organizza la protesta altopascese contro il previsto sottopasso ferroviario e la nuova viabilità prevista per via Torino e la zona stazione. Un’opera giudicata impattante e non risolutiva dei problemi legati al traffico attorno all’attuale passaggio a livello.

«Il nostro timore – dicono i cittadini costituitesi nel Comitato Via Francesca Romea – è che l’opera così come presentata, lungi dal risolvere i problemi di viabilità e inquinamento della zona che gravita intorno al passaggio a livello, li renderà definitivi. L’insistenza con cui gli amministratori affermano che il sottopasso deve far transitare i mezzi pesanti ci fa pensare che una volta terminata l’opera non si parlerà più di realizzare la circonvallazione, vera e unica soluzione al pluridecennale problema del traffico ad Altopascio».

«Il flusso di traffico pesante e leggero, infatti, non solo non diminuirà – prosegue la nota – ma probabilmente andrà ad aumentare. Non crediamo infatti che un tracciato che prevede due inversioni di direzione di 180 gradi, un sottopasso e quattro rotonde in cinquecento metri possa rendere più fluida la circolazione. Questo potrebbe avvenire solo nel caso in cui il traffico venisse in gran parte instradato lungo la circonvallazione (a cui manca il terzo lotto per essere terminata), in modo che il sottopasso venisse utilizzato prevalentemente da flussi locali, rendendo effettivamente più facile il raggiungimento del centro, con benefici evidenti per tutti. La promessa che saranno intensificati i controlli e fatti rispettare i divieti per i mezzi pesanti ci lascia indifferenti: non ci crediamo, non è mai stato fatto fino ad ora e non lo riteniamo sufficiente».

«Per questo – concludono i cittadini altopascesi – chiediamo con forza il completamento della circonvallazione e se questo non potrà essere fatto prima dell’ultimazione

del sottopasso chiediamo che siano previsti dissuasori fisici al passaggio dei mezzi pesanti (magari dissuasori mobili che permettano il passaggio dei mezzi pubblici), unico “ricatto” in grado di accelerare il completamento di un’opera unanimemente ritenuta indispensabile».

Fonte: Il Tirreno