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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Clima: Vito, strategia adattamento Fvg pronta entro fine anno

Trieste, 20 giu – “I cambiamenti climatici – ha affermato
l’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, in
apertura del seminario Cambia il Clima in Fvg svoltosi oggi a
Trieste – sono oggi un tema prioritario che attraversa scienza,
società e politica e la consapevolezza sociale della questione è
molto cresciuta negli ultimi anni. Tuttavia, ogni regione ha
specifiche vulnerabilità e subisce diversamente gli impatti
dovuti a questi mutamenti epocali”.

“Le singole regioni – ha proseguito Vito – devono individuare una
propria strategia di adattamento tramite la quale sperimentare
buone pratiche e modelli di risposta, oltre a sensibilizzare la
popolazione ad adottare comportamenti idonei a contrastare questo
complesso fenomeno”.

Anche il Friuli Venezia Giulia sta operando in questa direzione.
Ad inizio anno la Regione ha affidato uno studio all’Agenzia
regionale per l’ambiente (Arpa) volto ad aggiornare le conoscenze
sulle manifestazioni del fenomeno a scala regionale e ad
individuare i settori sociali ed economici sui quali gli impatti
previsti nei diversi scenari futuri saranno più rilevanti.

Nell’affrontare questo tema così complesso, Arpa si è avvalsa
delle migliori competenze presenti in Friuli Venezia Giulia,
avviando delle collaborazioni con le Università di Trieste e
Udine, gli Istituti di ricerca nazionali ed internazionali (Ictp,
Ogs, Cnr-Ismar) e della direzione centrale Ambiente.

Nel seminario tecnico-scientifico sul clima è stato fatto un
primo punto della situazione con una preliminare analisi dei
risultati. Nel corso dell’incontro sono state poi individuate le
linee progettuali da realizzare nel 2017.

“Questi studi – ha ricordato Vito – servono a capire lo stato del
cambiamento climatico in atto nella nostra regione e a
comprenderne gli effetti che si potranno avere sull’ambiente, in
particolare per quanto riguarda il rischio idrogeologico e la
siccità“.

“Entro fine anno – ha concluso Vito – potremo presentare il primo
rapporto sulle conoscenze che ci consentirà di impostare la
nostra strategia di adattamento, indicando le buone pratiche che
tutti i cittadini potranno adottare per dare una risposta
positiva ai cambiamenti climatici in atto”.

Il direttore generale di Arpa, Luca Marchesi, ha sottolineato il
fatto che la struttura dell’Agenzia per l’ambiente che si occupa
di meteo-climatologia, l’Osmer, opera in un contesto di
riferimento nazionale molto ampio, con al vertice il
neo-costituito Servizio nazionale a rete per la protezione
dell’ambiente (Snpa) che assumerà un ruolo strategico anche nella
comunicazione dei cambiamenti climatici e nei servizi da offrire
alla collettività.

Marchesi ha inoltre ricordato i passi successivi dello studio sui
cambiamenti climatici oggetto del seminario. È prevista una prima
rielaborazione dei dati climatici regionali storici, quindi
l’elaborazione delle proiezioni climatiche future, anche sotto
forma di mappe tematiche georiferite.

Successivamente da tali scenari climatici verranno derivati gli
indici più utili per le analisi delle risposte dei sistemi
naturali e antropici (ondate di calore, giorni di pioggia
intensa, evapotraspirazione, etc). Grazie a questi indici
verranno infine valutati gli impatti dei cambiamenti climatici su
tre macro-settori: ambiente fisico (risorse idriche e dissesto
idrogeologico), biodiversità-ecosistemi e produzione primaria
(viticoltura, pesca marittima e acquacultura).

Il direttore dell’Arpa-Osmer, Stefano Micheletti, ha presentato
alcuni grafici che confermano l’aumento della temperatura e la
variazione del regime delle piogge in atto in Friuli Venezia
Giulia. Micheletti ha osservato, tra l’altro, l’importanza di
mantenere delle reti di stazioni di rilevamento efficaci e ben
collocate. Se oggi possiamo misurare i cambiamenti climatici nei
nostri territori e ricostruire l’andamento termo-pluviometrico
del passato, ha evidenziato, lo dobbiamo certamente a quei
pionieri che hanno gestito manualmente le prime stazioni
termo-pluviometriche meccaniche.

Dalle proiezioni climatiche stagionali del Friuli Venezia Giulia
per i periodi 2021-50 e 2071-100 rispetto al trentennio
1976-2005, prodotte da Filippo Giorgi dell’Ictp, si evince
l’andamento già riscontrato negli ultimi decenni. Gli scenari
futuri indicano, infatti, un aumento delle piogge invernali e una
diminuzione delle piogge estive, mentre per quanto riguarda le
temperature sono previste in aumento le ondate di calore.

Nel corso del seminario sono infine intervenuti Renato Colucci
del Cnr-Ismar, che ha parlato delle dinamiche delle formazioni
glaciali del nostro territorio, e Paola Del Negro, direttrice
dell’istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica
sperimentale (Ogs), che ha approfondito gli aspetti legati alle
variazioni climatiche negli ecosistemi marini.
ARC/ARPA/fc

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia