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[REGIONE EMILIA ROMAGNA] Da tre a uno, nel piacentino nasce il Comune Alta Val Tidone

Dalla fusione di Caminata, Nibbiano e Pecorara. Petitti: “Più efficienza e più servizi per i cittadini”

Sede Regione, l'ingresso dell'Assemblea legislativaAlta Val Tidone è il nome del nuovo Comune del piacentino nato dalla fusione di Caminata, Nibbiano e Pecorara. Stamani l’Assemblea legislativa, dopo il risultato positivo del referendum consultivo tra i cittadini, ha approvato il progetto di legge della Giunta regionale per l’istituzione del nuovo Comune unico che, interessa circa 3mila abitanti. 

“Con il passaggio di oggi in Assemblea- afferma l’assessora regionale al Bilancio, Emma Petitti– approviamo la nascita di nuovo Comune da fusione. Siamo convinti che questa sia la strada per poter permettere alle amministrazioni di essere più efficienti e garantire ai cittadini maggiori qualità a minori costi. Al momento sono diversi gli studi di fattibilità in corso ed è nostra intenzione continuare con il Piano di riordino istituzionale che permetterà ai nostri territori di essere più competitivi”. 

Il nuovo Comune di Alta Val Tidone beneficerà di un contributo regionale pari a 107 mila euro l’anno per i primi 10 anni e oltre 584mila euro annui di contributo statale, per un totale complessivo di 6,91 milioni di euro. 

Oltre ai contributi diretti sono previsti numerosi altri vantaggi, sia dalla legge regionale che da quella statale. Tra questi, nei primi cinque anni non si applicano i vincoli per le assunzioni di personale a tempo determinato; il nuovo comune può utilizzare i margini di indebitamento consentiti anche a uno solo dei comuni originari, pur nel caso in cui dall’unificazione dei bilanci non risultino spazi di indebitamento. Infine viene data priorità assoluta, e quindi maggiori punteggi, nei programmi e provvedimenti regionali che prevedono contributi a favore degli enti locali nei dieci anni successivi alla fusione. 

Le elezioni degli organi del nuovo Comune potranno avvenire solo nella primavera 2018, mentre gli attuali organi dei Comuni decadranno dal 1 gennaio 2018.

Fonte: Regione Emilia Romagna