Press ESC to close

Firenze Torna ad incantare il Dio fluviale di Michelangelo Buonarroti dell’Accademia delle Arti del Disegno

La Presidente della Commissione cultura di Palazzo Vecchio Maria Federica Giuliani ha portato il saluto dell’amministrazione comunale alla presentazione, svoltasi nel Cenacolo di Santa Croce, del restauro del Dio fluviale, la statua realizzata da Michelangelo Buonarroti tra il 1526 e il 1527 e di proprietà dell’Accademia delle Arti del Disegno, di cui è presidente Cristina Acidini, sin dal 1583 quando venne donata da Bartolomeo Ammannati all’Accademia che era stata fondata venti anni prima, nel 1563, da Cosimo I de’ Medici e Giorgio Vasari.

Opera unica nel suo genere nel corpus michelangiolesco, rarissima in assoluto in quanto appartenente ad una tipologia di cantiere destinata alla distruzione e realizzata in materiali per loro natura effimeri, deve la propria sopravvivenza all’insuperata fama del suo autore ed alla preveggente generosità di Bartolomeo Ammannati. Il Dio fluviale è un imponente torso umano, quasi a grandezza naturale, che per la suggestiva bellezza ed il valore memoriale rappresenta uno dei capolavori del Rinascimento di pertinenza dell’Accademia delle Arti del Disegno. Dal dicembre 1965 si trova in deposito a Casa Buonarroti.

Il restauro è stato realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure grazie al contributo finanziario della Fondazione non profit Friends of Florence.

Alla presentazione del restauro, oltre alla presidente Giuliani ed alla Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno Cristina Acidini sono intervenuti la Presidente della Fondazione non profit Friends of Florence Simonetta Brandolini d’Adda e Pina Ragionieri, Presidente della Fondazione Casa Buonarroti.

Il lavoro, compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure, guidato da Marco Ciatti, con la direzione di Laura Speranza per l’Opificio delle Pietre Dure e di Giorgio Bonsanti per l’Accademia delle Arti del Disegno, è stato interamente realizzato dalla restauratrice Rosanna Moradei. (s.spa.)

 

Fonte: Comune di Firenze