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PORCARI Il comitato di Capannori scrive a Remaschi: “La nuova viabilità stravolgerà il paesaggio rurale”

CAPANNORI – Il raddoppio della linea ferroviaria nel tratto Pescia-Lucca avrà inevitabilmente ripercussioni sulla viabilità di tutta la zona. In modo troppo pesante, almeno secondo il “Comitato per una viabilità sostenibile e la salvaguardia del Territorio”, nato nel 2016 e presieduto da Marco Tardelli. Sul territorio capannorese verranno eliminati 9 passaggi a livello e per ricollegare la viabilità su gomma è prevista la realizzazione di tre sottopassi carrabili. Nella frazione di Tassignano, al km 38+139 in via del Marginone, è prevista la realizzazione di un sottopasso e di una nuova viabilità di 1,6 km di categoria C1.

 

“In un mese – scrive Tardelli all’assessore Remaschi – abbiamo raccolto le firme di 2277 cittadini che hanno ravvisato in questa nuova viabilità l’inserimento di un’infrastruttura completamente fuori scala rispetto alla maglia territoriale e al sistema insediativo e abbiamo chiesto all’Amministrazione di non adottare la soluzione prevista, di rivedere il progetto e condividere soluzioni che prevedano sottopassi funzionali al servizio del territorio. Al momento via del Marginone è una viabilità nord-sud di cat. F che passa davanti alla Chiesa di Tassignano, con una presenza di veicoli leggeri molto contenuta (tanto da non essere stata nemmeno considerata nelle rilevazioni dei flussi di traffico effettuati dal Comune) e si collega a sud della ferrovia con la via della Chiesa di Santa Margherita virando verso ovest. Il progetto di nuova viabilità di 1,6 km non è contemplato dall’attuale RU comunale, ma solo dal progetto preliminare proposto da RFI su indicazioni dell’amministrazione comunale e prevede: una rotonda in corrispondenza con la Strada Provinciale Romana, la demolizione di una civile abitazione, una viabilità semi-interrata di cat. C1 in area urbana a distanza di pochi metri dalle abitazioni, una viabilità minore di raccordo che circonderà le abitazioni di fronte alla Chiesa di Tassignano, un sottopasso ferroviario carrabile interdetto a pedoni e ciclisti, una rotonda a sud della ferrovia per collegare via del Marginone con via della Chiesa di Santa Margherita, l’asfaltatura della strada vicinale del Carnaio per collegare via del Casalino con la suddetta rotonda, una nuova viabilità di cat. C1 in area prettamente agricola per collegare la suddetta rotonda alla via Tazio Nuvolari a Carraia, un nuovo cavalcavia sull’autostrada A11 tra Santa Margherita e Carraia”.

 

“Il tracciato della nuova viabilità – continua il comitato – insiste su un’area agricola interclusa con rischio di urbanizzazione. Nel territorio si riconoscono importanti segni delle infrastrutture per la mobilità che producono una frattura fisica e percettiva del paesaggio, oltre ad interrompere la continuità biotica propria degli ambienti rurali: a nord la ferrovia Pistoia-Lucca, a sud l’autostrada A11, ad ovest la SP Via della Madonnina, ad est il tronchetto ferroviario della Delicarta SpA (presente da 7 anni e mai utilizzato) previsto nell’Accordo di programma dello Scalo Merci Ferroviario di Porcari. Il principale valore diffuso dell’ambito è rappresentato dalla grande fertilità dei suoli delle aree di Pianura. L’assetto insediativo è caratterizzato dal sistema a maglia delle corti lucchesi, articolato in nuclei rurali storici sviluppatisi dall’aggregazione successiva di più generazioni di famiglie. Le corti erano collegate dalla maglia viaria minuta che ricalcava la centuriazione romana della piana, su cui si è imperniata l’organizzazione del paesaggio agrario. Le corti della piana di Lucca hanno alta valenza architettonica e storico-identitaria, permettono di ammirare la bellezza dei mandolati (le rimesse areate per il foraggio in inverno) e rappresentano inoltre un valore per l’importante ruolo di presidio del territorio agricolo residuale”.

 

“La storica vocazione agricola della zona è testimoniata dal rinvenimento di una fattoria al Tosso, nel cuore dell’agro centuriato di Lucca, che ripete fedelmente gli orditi agrari d’età romana. Gli scavi archeologici del 2002-2003 hanno fatto emergere solo in parte la storia di questo insediamento rurale databile entro la fine del I secolo a.C., il cui cuore produttivo era formato -tra il II e il III secolo d.C.- da un impianto di vinificazione splendidamente conservato. L’esproprio di numerosi terreni agricoli creerà ulteriore frammentazione della maglia agraria esistente e la nuova viabilità andrà ad interrompere definitivamente le strade vicinali. Ne conseguirà la marginalizzazione e l’abbandono dell’attività agricola con progressiva banalizzazione o chiusura degli spazi rurali residui con conseguente riduzione o scomparsa delle strutture del paesaggio agrario tradizionale. L’abbandono delle pratiche agricole può determinare la mancanza di manutenzione del sistema di fossi e canali della pianura; i problemi di ristagno di acque superficiali contribuiscono all’aumento del rischio idraulico in molte zone. Il rischio idraulico è uno dei principali elementi che possono minare la stabilità del paesaggio di pianura aggravato dal consumo di suolo. La nuova viabilità percorre un tratto est-ovest interrompendo il reticolo delle acque di superficie che scorrono da nord verso sud provocando un effetto barriera con prevedibili rischi di allagamento. Desideriamo portare alla Sua attenzione anche la presenza dell’Azienda Agricola Lizzi Cinzia, sita in località Tosso, lungo il tracciato della nuova viabilità di cat. C1. Parte dei terreni dell’azienda vennero già espropriati per la costruzione del suddetto tronchetto ferroviario, ora un’altra parte verrà espropriata per la nuova “superstrada” riducendo drasticamente gli spazi a disposizione dell’azienda. L’azienda alleva ovini di razza Massese – razza autoctona a rischio estinzione – con il contributo del Programma di Sviluppo Rurale “Conservazione di risorse genetiche animali per la salvaguardia della biodiversità”; ha realizzato un fabbricato ad uso stalla e locali accessori usufruendo della Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole ex PSR 2007/2013 con cofinanziamento del FEASR e aderisce ai PIF Progetti Integrati di Filiera”.

 

“La vicinanza della nuova strada – insiste Tardelli – impedirà lo svolgimento della normale attività di allevamento ovini e produzione casearia: l’aumento dell’impatto acustico influirà negativamente sul benessere degli animali con una riduzione della quantità di latte prodotta; l’interruzione delle strade vicinali non permetterà il transito del numeroso gregge (350 capi) e dei mezzi agricoli; la vicinanza della stalla alla nuova viabilità potrebbe causare problemi di sicurezza per gli operatori dell’azienda agricola, per gli animali e per gli automobilisti. Ci rallegriamo per quanto da Lei dichiarato a Grosseto: “Il nostro intento è ripartire dall’agricoltura e dal paesaggio per portare beneficio complessivo a tutta la regione, e lo perseguiamo mettendo a disposizione risorse e opportunità che i territori devono saper cogliere.” e a L’Aia: “Abbiamo deciso di impegnarci su tematiche di interesse comune, dall’agricoltura di precisione, alle sfide sulle risorse idriche, dall’attenzione per la biodiversità e le foreste, alla qualità del cibo che mangiamo, o al ruolo dei giovani”… “Il futuro dell’agricoltura è senz’altro legato all’innovazione tecnologica e alla difesa del paesaggio.” … “innovare significa agire su più aspetti: quello produttivo, quello ambientale, quello turistico e quello sociale”.

 

L’appello finale del presidente Tardelli è a “supportare l’Amministrazione del Comune di Capannori nella valutazione di soluzioni alternative, al fine di non realizzare la nuova viabilità di cat. C1 al km 38+139 e di individuare la soluzione con il miglior rapporto costi/benefici, tenendo in debita considerazione gli indirizzi per le politiche di sviluppo della Regione Toscana, gli obiettivi di qualità e azioni prioritarie del PIT”.

Fonte: Lo Schermo