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[REGIONE UMBRIA] TRASPORTI: “OLTRE L'80% DEGLI UMBRI UTILIZZANO L’AUTOMOBILE. CITTADINI E DIPENDENTI PAGANO, MENTRE I RESP…

 

(Acs) Perugia, 10 agosto 2017 – “L’ultimo rapporto sulla mobilità 2016 (pubblicato da “Il Sole 24 Ore’ – https://goo.gl/9bdHsL ) conferma purtroppo il medioevo della mobilità sostenibile in cui versa tutta l’Italia, sempre più distante da altri Paesi europei: il 68 per cento degli italiani usano mezzi privati per sposarsi (+8 per cento dal 2001) e solo il 32 per cento usa la mobilità sostenibile (-15 per cento)”. Così il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (Movimento 5 Stelle) secondo la quale “in questo quadro a tinte fosche, l’Umbria è tra le peggiori regioni d’Italia: l’ 80,7 per cento degli umbri utilizza l’automobile da casa a lavoro, lo 0,5 per cento la bicicletta, il 3,3 per cento bus/minimetro, 1,4 per cento il pullman e 1,2 per cento il treno. Tutti questi dati, sommati, neppure arrivano a fare il numero di chi preferisce andare al lavoro a piedi (11,2 per cento) dimostrando che spesso si sceglie volontariamente di non affidarsi al trasporto pubblico locale”.

“Questo pericoloso declino – commenta Carbonari -, pagato da tutti noi in termini di maggiori costi, disagi, inquinamento e infrastrutture dissestate è evidente, nonostante le centinaia di milioni di euro pubblici riversati negli anni in tale pozzo senza fine. I lavoratori di Umbria TPL e Mobilità sono le prime vittime di questa situazione, costretti spesso a lavorare con mezzi vetusti o guasti, in condizioni difficilissime, con la costante incertezza sul loro destino. Pagano scelte megalomani e distruttive di politici regionali, alcuni dei quali ancora al potere e managers che hanno incassato compensi faraonici di centinaia di migliaia di euro annui, mentre giocavano (e perdevano) a ‘monopoli’ con i nostri soldi”.

“Gli stessi politici e amministratori che decidevano le sorti della Regione e di Umbria Mobilità quando si creava la voragine finanziaria, negata fino all’ultimo – conclude Carbonari -, ora hanno il coraggio di dire di aver salvato la mobilità umbra e i posti di lavoro in Umbria Mobilità”. RED/as

Fonte: Regione Umbria