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[ REGIONE TOSCANA ] “Pop up” a Prato, ecco le ventuno nuove botteghe che animeranno la zona del Serraglio

FIRENZE – Saracinesche su in via del Serraglio e in via Muzzi  a Prato, ma anche in via del Vergaio, in via della Sirena e in via Guizzelmi, a ridosso della stazione ferroviaria.  Stasera c’è stata l’inaugurazione dei fondi che da tempo avevano tirato giù il bandone ed ha preso così il via ufficialmente “Pop Up Lab”, il progetto voluto dall’amministrazione comunale e finanziato dalla Regione Toscana con l’obiettivo di innescare un processo di rigenerazione urbana che è il primo passo per un quartiere più sicuro.

Sono una ventuno  progetti che tutti si augurano che rimangano in piedi a lungo, anche dopo questo esperimento che durerà tre mesi, fino alla fine di dicembre. “Altrove , dove iniziative sono già partite, i buoni frutti si sono visti presto – sottolinea l’assessore alla sicurezza della Toscana, Vittorio Bugli, che ha partecipato all’evento di inaugurazione – Dallo scorso dicembre ad oggi abbiamo accelerato sulla videosorveglianza, finanziando progetti dei comuni per quasi due milioni e 400 mila euro.  Ma sappiamo che non basta la sorveglianza. Occorre combattere degrado e fragilità sociali.  Perché un quartiere torni e sia percepito come sicuro è necessario che i cittadini escano di casa, che i fondi sfitti si riempiano di attività e che i commercianti escano anche dai loro negozi. Per questo abbiamo finanziato con quasi seicentomila euro cinque progetti speciali. Uno di questi è quello pratese”. 

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Ed eccoli i ventuno fondi che hanno ritirato su le saracinesche per ospitare altrettante nuove botteghe:  negozi di abbigliamento e di scarpe, laboratori di artigiani e sartoriali, agenzie di viaggi (ma di viaggi particolari, quelio del turismo sostenibile), formaggerie, prodotti da mangiare a chilometro zero, gallerie d’arte, progetti sociali, spazi co-working popolati da professionisti a trecentosessanta gradi e molto altro ancora.  Attività vere – non solo spazi mostra o laboratori di artista – che si sommeranno alla cinquantina già presenti.

C’è ad esempio Lecù, associazione culturale che realizza progetti creativi con un occhio attento alla ricerca sociale e alla sensibilizzazione su temi di interesse pubblico. Lo spazio diverrà il laboratorio per la ricerca Broken English e sarà condiviso con i due artisti Tati Art, illustrazioni, e Odio∙design∙, sperimentazione serigrafica. C’è  Nextus, realtà co-working professionale per una consulenza a trecentosessanta gradi fiscale, tributaria e legale per aziende, singoli imprenditori e partite Iva.  C’è Nattè, ricerca e made in Italy, un negozio di tessuti pregiati dove trovare capi ecologici e biologici in piena armonia con la tua pelle e l’ambiente per creare capi unici e ricercati. .C’è “L’appartamento”, che offre una selezione di marchi originali e indipendenti di design, artigianato e arte per arredare ogni stanza della casa.

Non manca l’ecobottega,“Fuori dalle scatole”, dove trovare tutto il necessario per una spesa sana, alimentare e non, senza gli ingombranti e poco sostenibili imballaggi e a filiera corta, oppure comprare oggetti da regalo realizzati con materiali di recupero.  “Lo spaccio dell’orto” nasce con l’idea di portare alle persone la qualità e la genuinità di frutta e verdura rigorosamente da produttori locali o nazionali.  “L’Officina dei sogni” si rivolge a chi ha bisogno di materiali e libri per progetti educativi e ludici.

“Il mondo di Bubà” propone una piccola linea di abbigliamento artigianale dove si sommano tratti cartoon, urban e creepy e dove sogni e disegni si intrecciano. Per “Yogamind” basta forse il nome: è il rifugio per tutti gli amanti dello yoga e nel periodo natalizio saranno organizzati vari  eventi, da bagni gong, al kirtan a spettacoli acrobatici, istallazioni e un piccolo shop dove poter acquistare tutto il necessario per sentirsi davvero a casa.

L’agenzia “Viaggi AutEt(n)ici” è a disposizione per chi vuol fare del turismo responsabile, creando un ponte tra i viaggiatori e le popolazione che vivono in condizioni disagiate. “Lofoio” produce sciarpe, guanti, cappelli e ponci: realizzati artigianalmente, s’intende. La famiglia produceva accessori per grandi marchi, ora ha deciso di rivolgersi direttamente ai consumatori. “Tua e Mia” è un brand giovane tutto al femminile, che nasce dalla creatività di due amiche e colleghe che hanno unito le rispettive passioni e creato un sito  e-commerce, sia per privati che all’ingrosso, dove si possono acquistare i prodotti da loro disegnati e realizzati, ovvero articoli tessili per la casa e abbigliamento per donna fatti tra Prato e Quarrata.

“Beekween” propone scarpe e borse, assieme a qualche capo di abbigliamento, per uno stile sempre all’ultima tendenza e mai banale. Borse, non solo di produzione locale, anche per “Brand Store”.
“Antico feudo alpaca” seleziona e riproduce appunto alpaca dalla pregiata fibra in colorazioni naturali proprie degli animali. Con una nuova filiera a chilometri zero nascono capi unici, soffici e caldi, frutto dall’arte e memoria laniera del territorio. “Gilbey’s” vende materassi e letti di alta qualitaÌ€ e sartorialitaÌ€ di produzione propria. Potete trovare anche una vasta gamma di guanciali, parure di lenzuola anche su misura, accessori, scaldasonno e coperte elettriche, plaid, trapunte e piumini.

E poi ancora la Bottega degli artigiani della maglieria, Microlottozero, Almar (negozio per la vendita di abita su misura di alta moda), la formaggeria Dairyfood e Lonely Reds, che produce abiti su misura per riscoprire il gusto della sartorialità.

Fonte: Regione Toscana