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PORCARI Snaitech: sciopero aspettando la trattativa – Cronaca

Porcari (LUCCA) –

PORCARI. Ci sarà un nuovo faccia a faccia tra azienda e sindacati all’inizio di novembre, probabilmente il 10, per scongiurare nuovi licenziamenti. Intanto, però, scatta lo sciopero dei lavoratori della Snaitech che incroceranno le braccia per due giorni, oggi e domani, dopo la comunicazione aziendale di volere aprire una nuova procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori, 11 (sui 13 complessivi) nella sede di Porcari dove è stato proclamato uno sciopero di 8 ore che coinvolgerà i dipendenti a tempo pieno.

Una seconda giornata di protesta andrà in scena domani con altre 8 ore di sciopero per chi invece effettua lavorazioni con orari di lavoro a turni.

«A breve valuteremo, anche a seguito dell’incontro previsto con l’azienda, se adottare nuove iniziative – annuncia Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Snaitech – la scorsa procedura di mobilità vedeva interessati 66 lavoratori, ma l’accordo sindacale raggiunto a maggio, e che resta in vigore fino al 31 dicembre – non prevedeva licenziamenti se non volontari».

A oggi sono rimasti interessati al fondo di integrazione salariale 13 lavoratori, la maggior parte concentrati nello stabilimento di Porcari, oltre alle sedi di Roma e Milano. Braccini punta i piedi e ribadisce la forte contrarietà a una nuova serie di posti di lavoro a rischio, di fronte a una ripresa del gruppo leader delle scommesse e del gaming (slot machine e videolotterie).

«Non crediamo che si possano trovare soluzioni ai problemi attraverso i licenziamenti, su queste basi non ci sarà nessuna possibilità di trovare accordi sindacali – riprende Braccini – con questo annuncio l’azienda si assume inoltre la responsabilità di aver forzato una procedura in corso, di provocare quindi una nuova fase di tensione con conseguente conflittualità. Dopo aver passato un anno accompagnato da difficili discussioni e trattative che, con senso di responsabilità, aveva portato a definire un accordo di garanzia tra le parti».

La strada non sarà facile, ma le organizzazioni sindacali sono decise a dare battaglia per la salvaguardia dei dipendenti in esubero: «Nei mesi successivi – chiude l’esponente Fiom – verificheremo se ci sono spazi per soluzioni che prevedono garanzie lavorative per tutti i lavoratori,

ben sapendo che bisogna individuare nuove mansioni, anche in considerazione ad un’ottica di rilancio dell’azienda, visto che le condizioni economiche appaiono in sostanziale ripresa e quindi sarebbe proprio ingiusto se il prezzo della crisi fosse scaricato sulle spalle dei lavoratori».

Fonte: Il Tirreno