Press ESC to close

PORCARI Stadio di Lucca: la curva vuota per non omaggiare il deportato – Cronaca

Porcari (LUCCA) –


LUCCA. La partita è di cartello: serie C, la Carrarese lanciatissima fa visita alla Lucchese, un derby toscano sanguigno con adeguato seguito di tifosi. Ma c’è un fuori programma che sciupa la festa sportiva. Dante Unti, 98 anni, porcarese deportato in un lager tedesco e sopravvissuto all’orrore, viene invitato al centro del campo per ricevere come premio il gagliardetto rossonero della società. Lodevole iniziativa. Timidi applausi dello stadio, ma quel che è peggio è che la curva degli ultras della Lucchese resta vuota. E’ un curva politicamente orientata a destra e la circostanza non sfugge. Non hanno voluto omaggiarlo.


Eppure il luogo è simbolico. Il Porta Elisa di Lucca è lo stadio che vide tra i suoi protagonisti uomini come Erno Erbstein (che visse anni difficilissimi a causa delle leggi razziali italiane e dalle persecuzioni naziste contro gli ebrei), Libero Marchini (che negli anni Trenta si inventava di tutto pur di non fare il saluto fascista prima dell’inizio delle partite) e Bruno Neri (che poi entrò in una formazione partigiana e venne ucciso in un agguato), ma ieri si è distinto per gli spalti vuoti in curva Ovest.

La Curva Ovest della Lucchese, piena...
La Curva Ovest della Lucchese, piena solo dopo l’omaggio al deportato


Unti è stato accompagnato a centrocampo dall’amministratore unico rossonero Carlo Bini e dall’assessore comunale allo sport Celestino Marchini. Il grosso dei tifosi entra dopo, quando Unti ha preso posto in tribuna. Enrico Turelli ha anche letto un brano del diario di Anna Frank ma nessuno lo considera: i tifosi della Carrarese cantano e sbandierano e smettono solamente quando l’arbitro dà inizio al minuto di silenzio; interrotto, quest’ultimo, da un Forza Lucca che arriva dalla Ovest. Tanto che l’arbitro Curti di Milano, come rassegnato, fischia la fine del raccoglimento con qualche secondo di anticipo.

 


Fonte: Il Tirreno