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[ALTOPASCIO] Elettrodotto di Marlia Mozione per chiedere un monitoraggio di Arpat

CAPANNORI

Si parlerà di alta tensione nel prossimo consiglio comunale di Capannori, in programma martedì 2 ottobre. In particolare si parlerà del livello di emissione della linea aerea che taglia in due il paese di Marlia, svettando sopra le abitazioni e sorvolando l’ampia area del mercato, sede in estate e inverno di continue manifestazioni, nonché dei mercati settimanali.

I consiglieri comunali Giordano Del Chiaro e Francesca Pieretti hanno presentato una mozione per chiedere ad Arpat un monitoraggio dell’elettrodotto che da oltre cinquant’anni attraversa buona parte del territorio nord di Capannori. Nel documento ci si interroga inoltre sulle conseguenze di un’esposizione prolungata al campo elettrico.

«Non possiamo accettare – vi si legge – che quel mostro di elettricità sia destinato a rimanere nel centro del paese senza controlli e monitoraggi periodici, perché la legge impone limiti precisi alle emissioni che, se superati, potrebbero costituire un rischio per la salute dei cittadini. Inutile dire, poi, che il traliccio rappresenta una bruttura che ostacola qualsiasi riqualificazione del paese».

I due consiglieri osservano inoltre che la normativa affida all’Arpat il compito di controllare i livelli di esposizione ed emissione generati dal traliccio. L’elettrodotto fa parte della linea di alta tensione a 132 kv Vinchiana-Marginone, di proprietà di Terna spa, che attraversa la frazione di Marlia in direzione Ponte a Moriano, dove si ricollega alla centrale idroelettrica.

Nel centro del paese, in particolare, la linea costeggia un condominio di quattro piani, a distanza ravvicinata dai cavi elettrici, nonché l’area dello sportello al cittadino e del mercato di Marlia, dove tante persone sostano per

diverse ore al giorno. Sempre nella seduta di martedì (inizio alle 18) sarà discussa l’interrogazione del consigliere Alberto Paradisi sulla viabilità a Tassignano legata all’hangar militare che sarà realizzato nella zona demaniale dell’aeroporto. —

NICOLA NUCCI

Fonte: Il Tirreno