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[ALTOPASCIO] Il marchio Conte of Florence torna alla curatela fallimentare


Una notizia attesa da mesi e che infonde un’iniezione di fiducia ai lavoratori della Conte of Florence con sede legale ad Altopascio. Il prestigioso marchio è tornato nella piena disponibilità della «Conte of Florence Distribution srl» che da luglio 2018 con grande professionalità – attraverso l’amministratore delegato Carlo De Carolis e il curatore fallimentare Riccardo Della Santina – porta avanti l’esercizio provvisorio prolungato dal giudice Giacomo Lucente sino al 30 giugno 2019. Da ieri in tutto il mondo lo storico marchio datato 1952 sarà utilizzato dalla «Conte of Florence Distribution srl» e in questo momento la gloriosa casa di moda espone la collezione autunno-inverno negli stand di Pitti a Firenze. Un asset fondamentale per poter cedere alle migliori condizioni una delle aziende italiane di abbigliamento uomo-donna più prestigiose.

IL RITORNO A CASA

Ma come si è arrivati all’accordo con la «Pentacompany» con sede a Sofia, la società bulgara che aveva acquistato il marchio Conte of Florence al prezzo di 1,3 milioni? Non senza difficoltà e al termine di una lunga trattativa portata avanti da un pool di avvocati dello studio Enrico Marzaduri-Carlo Di Bugno. Trattativa giunta alla conclusione alle stesse condizioni in cui il marchio, elemento non riproducibile dell’azienda, era stato acquistato dalla società bulgara: restituzione del marchio strategico in cambio di un credito di pari importo (1,3 milioni) alla «Pentacompany». Il curatore fallimentare Riccardo Della Santina è decisamente soddisfatto dell’esito della trattativa: «La società bulgara aveva un diritto esclusivo all’utilizzo del marchio per i mercati esteri (quelli maggiormente redditizi) mentre la Conte of Florence Distribution srl che garantisce la continuità aziendale in regime di esercizio provvisorio poteva utilizzare il marchio solo per il mercato italiano. Con questa operazione possiamo guardare con rinnovata fiducia al futuro».

INTERESSE AZIENDALE

Già prima di tornare in possesso della disponibilità del marchio c’erano state tiepide manifestazioni d’interesse da parte di uno o più investitori decisi a rilevare l’affitto di ramo d’azienda e perché no, in futuro, a rilevare la società. Adesso la strada è in discesa e ci sono le condizioni per riallacciare rapporti e intesserne di nuovi con aziende italiane ed estere interessate al marchio Conte of Florence da sempre sinonimo di qualità. Si profila quindi una cessione con evidenza pubblica. E la creazione del «data room», usato in numerosi tipi di transazione dove un venditore o un’autorità devono rivelare una grande quantità di dati riservati, confidenziali inerenti al bene in vendita, agli interessati all’acquisto, per la cessione dell’azienda o di un ramo della stessa.

AUMENTANO I DIPENDENTI

Ai 177 dipendenti sparsi in numerosi punti vendita italiani se ne sono aggiunti altri e adesso il numero si avvicina alle 200 unità visto che sono stati inglobati dei franchising: «Non solo – aggiunge il commercialista e curatore fallimentare – nell’accordo con la Pentacompany oltre al marchio abbiamo rilevato contratti con i licenziatari che erano gestiti all’estero dalla società bulgara. I tempi per l’aggiudicazione dell’azienda? Non saranno brevi. Quindi ci accingiamo come Conte of Florence Distribution srl a mettere in produzione la collezione estiva del 2019».

ACCESSO AL CREDITO

Un ottimismo necessario e suffragato da fatti concreti visto che nell’ultimo periodo le vendite natalizie hanno fatto registrare un più 30% rispetto al 2017 con un incremento ancora maggiore soprattutto nella collezione donna che è molto piaciuta. Ma la curatela non disdegnerebbe nemmeno un intervento finanziario da parte della Regione Toscana: «Ricordo bene che al tavolo di crisi il delegato del presidente della Regione accennò ad un’ipotesi di intervento finanziario dell’ente pubblico con accesso al credito sottolineando la vicinanza e il sostegno. Ecco, proprio per agevolare la collezione estiva di cui dovremmo occuparci credo che questo sostegno finanziario sia necessario affinché l’operazione Conte of Florence vada a buon fine. Adesso,

grazie anche all’impegno del giudice delegato Giacomo Lucente e in generale del tribunale fallimentare che ci ha sempre sostenuto, possiamo guardare al futuro dell’azienda e dei lavoratori con un giustificato ottimismo. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga». —

 

Fonte: Il Tirreno