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[NEWS] al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo, secondo spettacolo in concorso all’XI Festival Nazionale “L’Ora di Teatro”,

<<Il Teatro non è il paese della realtà. Ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra.
Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco.>>
Victor Hugo

E con questa premessa, DOMENICA 17 NOVEMBRE, alle ore 17:30, ci attende, al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo, secondo spettacolo in concorso all’XI Festival Nazionale “L’Ora di Teatro”, “Opera XXX – I semi della follia” di Benoit Roland e Roberto Zamengo da E. Labiche messo in scena dalla Compagnia Teatroimmagine di Salzano (Venezia).

<<XXX… per indicare un numero: 30.
Trent’anni dalla fondazione di Teatroimmagine, celebrando questo traguardo con un nuovo progetto. Una sfida intrigante e folle accettata non senza pensare alla nostra tradizione: affrontare un vaudeville, genere teatrale che vedrà il suo successo verso la fine del XIX secolo, ambientandolo negli psichedelici anni ‘70. Abbiamo trovato molte analogie fra il vaudeville e la Commedia dell’Arte: innanzitutto i personaggi, con caratteri ben determinati ma senza intenzioni psicologiche, i ritmi incalzanti, i colpi di scena, la critica indirizzata a una determinata classe sociale, gli «a parte» al pubblico e soprattutto il comico di situazione.
Abbiamo voluto fare un passo verso una direzione nuova, meno convenzionale e più sperimentale.
Gli anni ‘60 sono stati un «periodo cerniera», dove le differenze di classe sociale sono diventate fratture, dove i pensieri erano in evoluzione, in espansione e in rivoluzione. Nel decennio successivo questi cambiamenti divennero ancora più esasperati ed è per questo che abbiamo adattato il nostro testo a quel periodo, per permetterci una maggiore libertà di codici.
L’opera di Eugene Labiche “L’affaire de la rue de Lourcine”, scritta nel 1857, ambientata nella Francia dei salotti borghesi parigini, viene catapultata nella Venezia dell’epoca post Beatles. Su questo sfondo si stagliano figure grottesche che, in bilico tra incubo e sogno, realtà e fantasia, portano lo spettatore dentro ad un mondo bizzarro, stravagante, ironico, folle ma tremendamente verosimile.>>
Benoit Roland

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