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Semplici amarcord e trasparenza

Mi fa piacere che l’articolo sulla presenza di Marchetti, Sarti e Tori nella stessa lista, nel 1997, abbia suscitato pareri eterogenei. Volevo comunque chiarire che non ho assolutamente dato significati o giudizi politici: nessuno si è accorto di questa semplice curiosità, chiamatelo amarcord di altri tempi e mi è venuto in mente di scriverlo. Qui c’è libertà di farlo e ne ho approfittato. Sono 3 giocatori che, diversissimi, hanno militato nella stessa squadra. Tutto qui. Proprio perchè così distanti, a maggior ragione è una notizia. Certo, so che 14 anni sono una vita, soprattutto in politica. Infatti mica ho detto che all’epoca fecero male a schierarsi con una coalizione che è rimasta nella storia della politica altopascese, quella lista vinse con il 75 per cento dei consensi.

Altro argomento interessante quello toccato da Maurizio Orazzini. Internet è un mare magnum in cui ci si protegge, si utilizzano nick name, nomi in codice come le spie dei film di 007. Però devo dirvi che apprezzo molto quelli come Orazzini e Vannini che si firmano semplicemente con il proprio nome e cognome. E’ un segnale di trasparenza. Se uno dice la verità in modo civile perché usare un nick name? Pensate che bello se sul sito Franco Rossi simpatizzante del Marchetti scambiasse opinioni con Giorgio Verdi che invece tifa per il Sarti piuttosto che Aristide Gialli che si trova più in sintonia con Tori. E tutti con nome e cognome. Mi rendo però conto che forse qualcuno non può permetterselo. E lo capisco. In che senso? Pensate ad un ipotetico dipendente comunale che deve sparare a zero, sfogandosi, sull’amministrazione che gli fornisce da mangiare. Come farebbe a farlo uscendo allo scoperto? Così credo di aver risposto anche ad Orazzini i cui dubbi mi trovano pienamente d’accordo.

Ultimo ma non meno importante PRO MEMORIA per tutti: nella speranza che in questa campagna elettorale si parli di contenuti, di problemi veri, senza denigrare gli avversari o prendersela, in caso di sconfitta, con la sfortuna, i giornalisti cattivi, i cambiamenti climatici e quant’altro, ricordo ancora che il sottoscritto vive e vota nel comune di Castelfranco di Sotto, Pisa. Non ad Altopascio. L’editore invece è residente a San Diego California. Do you understand ?  

Comments (1)

  • jonnysays:

    29 March 2011 at 15:10

    Con tre liste dove il risultato è scontatato a favore di Marchetti e addirittura tutti gli assessorati sono già assegnati (Fagni, Fantozzi e Bianchi) con l’ultimo posto che andrà, giocoforza a una donna (Silvano), questa campagna elettorale giornalisticamente è un prodotto che non si vende, quindi il buon direttore deve raschiare il fondo del barile e per ora è arrivato al 1997 ma non si escludono ulteriori passi a ritroso nel tempo.

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