Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del PD di Altopascio in risposta all’articolo uscito su questo sito intitolato “La buona stampa“.
“Mi viene chiesto se ci sia o meno da riflettere rispetto agli ultimi risultati elettorali e al notevole divario con quelli del 2006.
Credo che il 27% di Alternativa Democratica parli chiaro e che non occorra essere degli esperti per trarne le giuste conclusioni. E’ una percentuale che ha il sapore di una politica assente e troppo spesso taciturna, che negli anni non è stata in grado di costruire un rapporto di fiducia con la cittadinanza.
Ciononostante è un risultato che, pur avendo condotto ad una profonda riflessione interna, che ha portato anche ad un radicale rinnovamento del Gruppo Dirigente del Partito Democratico, non ci ha stupito, anzi. Ci ha dato l’input giusto per rialzare la testa e la voglia di costruire, giorno dopo giorno, un percorso politico diverso e alternativo a quello proposto nell’ultimo ventennio qui ad Altopascio.
Affinché una forza politica sia riconoscibile e credibile agli occhi dell’opinione pubblica, non basta una campagna elettorale. Quello è solo lo sprint finale, sono gli ultimi cento metri di una maratona che avrebbe dovuto essere corsa fin dall’inizio con costanza e dedizione. I programmi e le idee non vanno molto lontano se le gambe non sono allenate. E noi, lo stiamo facendo.
Su una cosa sono d’accordo; lo spirito giovane dei nuovi arrivati è lodevole così come la voglia di fare un’opposizione seria, soprattutto in un paese come questo, che da anni non conosce alternanza e in cui tutto sembra essere sempre più difficile e complicato che altrove, tuttavia vorremmo essere messi nelle condizioni di giocarci la partita alla pari e per fare questo anche la par condicio sulla stampa recita un ruolo importante.
Al di là di ogni possibile riflessione sui risultati elettorali, c’è in noi la voglia di esserci, di fare la differenza, di proseguire su questa strada appena intrapresa che ci vede costantemente attivi e presenti sul territorio. I nostri principali interlocutori sono gli altopascesi e lo sono ancora di più quelli che non hanno creduto in noi; perché quando un messaggio politico non ottiene il risultato sperato, le responsabilità sono di chi lo invia e non di chi lo riceve.
Vogliamo che i cittadini tornino ad avere un ruolo centrale nella gestione della cosa pubblica; che giochino un ruolo attivo e siano quindi sempre informati sulle questioni importanti che riguardano il loro paese. Ed è su questo ultimo punto che quotidiani come La Nazione e Il Tirreno rivestono un ruolo centrale. Il che, a parer mio, non è proprio come vendere mobili o pomodori. E’ ovvio che l’obiettivo di un giornale sia quello di vendere copie ma ciò non può prescindere dal fornire un’informazione attenta alle vicende locali e alle varie interpretazioni che, ovviamente, ciascuna parte politica ha di esse.
Al di là della linea editoriale di ogni testata, il compito di un giornalista è quello di raccontare i fatti e di raccontarli anche quando reperire informazioni è difficile e faticoso come ad Altopascio. Solo così tutti i lettori possono formarsi un’opinione sulle questioni; anche quelli che leggono il giornale al bar e che a casa ci portano L’Unità o La Repubblica.
Nei periodi di vacanza, mi capita di rileggere libri già incontrati negli anni, magari un po’ datati ma che nei contenuti sono tremendamente attuali; in questi giorni sto rileggendo “Sostiene Pareira†di Tabucchi che parla del coraggio di sostenere le proprie idee anche se non sono allineate con chi detiene il potere.
Il protagonista è proprio un giornalista, mi permetto di consigliarne le lettura anche al mio interlocutore.
Simone Bicocchi Segretario PD Altopascio