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[Altopascio] La banda della cassaforte all’assalto delle aziende

LUCCA. La banda della cassaforte torna a colpire di notte, probabilmente tra sabato e domenica. Ma i ladri dopo aver messo ko il sistema d’allarme di un’azienda privata di Altopascio e della sede di un consorzio a S. Margherita – causando danni per svariati migliaia di euro – devono accontentarsi di un bottino davvero misero: complessivamente non più di duemila euro contenuti all’interno dei forzieri sventrati. Ad agire una gang che conosce il territorio o che agisce grazie alle «dritte» di basisti. Vittime la ditta Bardahl in località Ponte alla Ciliegia ad Altopascio e il Consorzio di Bonifica Auser Bientina con sede a Santa Margherita di Capannori.

Colpo alla Bardahl. Misero il bottino per i malviventi che hanno agito di notte nella ditta Bardahl. Si sono intrufolati nella sede dell’azienda scassinando una delle porte d’ingresso principali. Un obbiettivo scelto in maniera non troppo accurata dalla banda. I componenti muniti di nastro isolante sono riusciti a neutralizzare il sofisticato sistema di allarme rimanendo a lungo padroni dell’intero edificio. Ma la loro frenetica ricerca di contante negli uffici, dove non si effettua vendita al pubblico, è stata infruttuosa. Anche nella grande cassaforte murata, divelta dalla sua sede ed aperta direttamente sul posto danneggiando nell’atto le mattonelle di una scala interna, hanno trovato in prevalenza documenti, assieme ad una piccola somma di denaro contante che non supera i mille euro. Un insuccesso che pure non sembra aver fiaccato lo spirito dei banditi che, forse per consolarsi della mala parata, si sono concessi qualche momento di relax e conforto nella saletta ricreativa dei dipendenti dove hanno brindato con una bottiglia trovata nel frigorifero prima di dileguarsi tra le luci del primo sole. Ad accorgersi del furto e avvertire i carabinieri ha provveduto la donna delle pulizie entrata in servizio verso le 5.30, dopo aver trovato la porta aperta e un gran numero di scrivanie passate al setaccio con il contenuto dei cassetti rovesciato sul pavimento. «Non è la prima volta che delinquenti del genere vengono a farci visita – commenta Alessandro Pisani, responsabile commerciale della ditta – ma tutte le volte i danni materiali superano di gran lunga il valore della refurtiva. Questo è un impianto di produzione di lubrificanti ed additivi, non teniamo mai grandi somme di denaro in sede». Nel mirino dei malviventi sono finite anche un paio di distributori di bevande una ditta esterna, alla ricerca probabilmente del cassettino portamonete interno. Un bottino apparentemente facile dopo aver smurato ed aperto la pesante cassaforte blindata, ma che pure ha offerto abbastanza resistenza da indurre i malviventi a rinunciare, consci forse che all’interno avrebbero trovato al più solo qualche decina di euro in spiccioli.

 

 

Fonte Il Tirreno