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[REGIONE UMBRIA] TERZA COMMISSIONE: “CASE POPOLARI A CHI RISIEDE IN UMBRIA DA ALMENO 5 ANNI, INCLUDENDO CONIUGI SEPARATI ED ESC…

(Acs) Perugia, 16 febbraio 2017 – I consiglieri regionali della Lega, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, hanno presentato in Terza commissione, confrontandosi con i responsabili della Giunta per questo settore (Diego Zurli, Giuliana Mancini e Lauro Marinelli), la loro proposta di legge che prevede “l’assegnazione degli alloggi di Edilizia residenziale sociale (Ers) in base alla residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito territoriale regionale da almeno 10 anni”, attraverso una modifica della legge “23/2003” (Norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale). Preso atto dei rilievi costituzionali già espressi in precedenza, l’orientamento dei proponenti sta dirigendosi verso il termine di 5 anni, come in analoghi provvedimenti già intrapresi dalle Regioni Toscana e Lombardia.

La proposta di legge vuole anche estendere ai coniugi separati la possibilità di accedere all’edilizia popolare, “perché – ha spiegato Fiorini – ci sono padri separati che sulla carta risultano possessori dell’immobile dove vivevano prima della separazione e quindi restano esclusi ma, di fatto, dormono nei garage o nelle macchine”. Un altro ambito da regolamentare riguarda il requisito del non possesso di immobili anche situati all’estero.

Il consigliere Mancini ha chiesto anche di sapere “quanti sono gli alloggi disponibili, quanti sono in uso e chi ci abita, per capire come mai in alcuni comuni figurano in graduatoria solo cittadini stranieri, come a Città di Castello, con 25 alloggi popolari assegnati a 25 stranieri. Perché gli italiani non ci sono, visto che i dati sulle nuove povertà indicano proprio le famiglie italiane fra quelle maggiormente in difficoltà a causa della crisi? Non è questione ideologica – ha spiegato Mancini – ma un atto dovuto ai cittadini umbri in difficoltà, a chi non ha un reddito dignitoso”.

“In conclusione – hanno detto i rappresentanti del Carroccio – la nostra proposta di legge vuole tutelare quelli che credono in un futuro nella nostra regione, che hanno contribuito al benessere della nostra comunità integrandosi nel tessuto socioeconomico della stessa e che oggi, a causa della grave crisi economica, si ritrovano senza una casa o nell’impossibilità di pagare l’affitto. Inoltre si vuole evitare che gli alloggi pubblici vengano assegnati a soggetti che non abbiano un legame sufficientemente stabile con il territorio, rendendoli comunque inutilizzabili per altri soggetti aventi diritto e frustrandone in tal modo la funzione socio-assistenziale”.

Alla seduta della Terza commissione, ieri presieduta dal vicepresidente Sergio De Vincenzi, hanno preso parte i responsabili della Giunta regionale per questo settore: Diego Zurli, Giuliana Mancini e Lauro Marinelli, che hanno espresso la non contrarietà dell’assessorato ma anche qualche dubbio sul requisito dei cinque anni di presenza sul territorio, che potrebbe frenare il flusso di arrivi nella regione per esempio di lavoratori pendolari o degli studenti, che non avrebbero accesso agli alloggi popolari perché non residenti in Umbria da almeno 5 anni. Rilevate anche difficoltà oggettive sulle possibilità di accertamento di eventuali immobili posseduti all’estero da cittadini stranieri.

Al termine della seduta, si è deciso di approfondire l’argomento alla luce dei dati attualmente a disposizione, che la Giunta fornirà nel giro di pochi giorni, riguardanti il numero degli alloggi popolari disponibili e delle domande di alloggi, a partire dalla considerazione che vi è necessità, emersa nell’audizione di Ater, di almeno 6mila case popolari per le esigenze degli umbri. PG/

Fonte: Regione Umbria