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[REGIONE UMBRIA] LAVORI D'AULA (1): “MANCA IL NUMERO LEGALE, SALTA LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI E …

(Acs) Perugia, 28 marzo 2017 – La presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi ha dovuto interrompere la seduta odierna poco dopo le ore 13, per mancanza del numero legale. In Aula stava iniziando la discussione della proposta di legge “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale” ed era già stata illustrata, dal consigliere Attilio Solinas (firmatario dell’atto con Chiacchieroni e Leonelli del Pd), la relazione di maggioranza, quando il consigliere Sergio De Vincenzi (RP) ha chiesto la verifica del numero legale. Erano assenti giustificati fin dall’inizio dei lavori la presidente Catiuscia Marini e i consiglieri Carla Casciari, Marco Vinicio Guasticchi-PD e Raffaele Nevi-FI, mentre altri hanno abbandonato l’Aula durante i lavori. La seduta è stata tolta.

Già in apertura, il consigliere Sergio De Vincenzi (Rp) aveva ribadito la “illegittimità dell’iscrizione dell’atto all’ordine del giorno, in quanto non provvisto di norma finanziaria poiché il testo fa riferimento a risorse per l’anno 2016, ora non più disponibili”.
La presidente Porzi ha risposto che gli uffici dell’Assemblea legislativa hanno rilasciato un parere tecnico sulla legittimità dell’iscrizione dell’atto, “resa possibile avendo attualizzato la norma finanziaria e avendola resa coerente con il bilancio attuale”.
I consiglieri di opposizione hanno quindi espresso la loro contrarietà: per De Vincenzi “si vuole calpestare l’istituzione con un tecnicismo inammissibile a norma di regolamento”; per Squarta (FDI) si tratta di una “forzatura inaccettabile che rischia di introdurre il principio che si possono approvare leggi anche senza la copertura finanziaria”; per Liberati (M5s) “nonostante la posizione favorevole alla legge, se la maggioranza non ha i numeri non può certo contare sul nostro sostegno”.

Si è dunque proceduto, su proposta di Solinas, allo svolgimento delle relazioni sull’atto, in attesa di ricomporre il numero legale in Aula, cosa che non è avvenuta, quindi è stata letta solo la relazione di maggioranza, da parte dello stesso Solinas, prima dell’interruzione definitiva della seduta.

LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA
Solinas ha spiegato che la proposta di legge “si propone di affrontare le problematiche legate alle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, e di indicare soluzioni concrete mediante l’elaborazione di un programma di interventi volti al raggiungimento dell’uguaglianza delle persone a prescindere dal loro orientamento sessuale e dalla loro identità di genere. Anche sulla scia dei gravissimi episodi di omofobia e transfobia che si sono recentemente verificati, ormai è diventato indispensabile affrontare un problema che da tempo denunciano le associazioni rappresentative dei diversi orientamenti sessuali e delle diverse identità di genere.
Con queste norme si intende mettere la nostra regione nella condizione di dare attuazione, nei limiti delle sue competenze, ai principi e alle raccomandazioni provenienti dalle istituzioni europee, nella consapevolezza che la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere rappresentano un significativo impegno politico, sociale e legislativo. La proposta di legge è frutto di un lungo lavoro di confronto in sede di sottocommissione e successivamente in sede di commissione, ove sono stati esaminati e vagliati attentamente anche i numerosi contributi provenienti da parte dei soggetti coinvolti, talvolta portatori di interessi contrapposti, i quali comunque sono stati presi in considerazione e hanno trovato puntuale riscontro nel testo definitivo, elaborato secondo un equilibrato contemperamento, resosi peraltro necessario anche per migliorare le norme laddove le stesse si presentavano poco chiare e lacunose. Occorre premettere che abbiamo lavorato anche sulle definizioni, poiché alcune associazioni rappresentative dei diversi orientamenti sessuali e delle diverse identità di genere avevano fatto presente che, ai fini di una migliore comprensione del testo, occorreva chiarire il significato di “orientamento sessuale” e, soprattutto, di “identità di genere”. Si è deciso quindi di introdurre una disposizione definitoria, anche se, a seguito di ulteriori approfondimenti, alla luce della circostanza che a livello statale ancora non sono state adottate tali definizioni, anche al fine di scongiurare eventuali problematiche di illegittimità costituzionale ho ritenuto di presentare un emendamento per la soppressione del comma 1 bis che introduce la definizione di identità di genere e di orientamento sessuale”. PG/

Fonte: Regione Umbria