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Firenze Piano strategico della Città Metropolitana di Firenze, Lazzerini e Grassi: "Contrarietà ad un piano che ha deluso anche nei metodi adottati. Nel merito non si mettono in discussione le scelte sbagliate su rifiuti e infrastrutture"

Queste le dichiarazioni del capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi insieme a Riccardo Lazzerini

 

“Le “ombre” presenti oscurano anche le luci che ci sarebbero nel Piano Strategico della Città Metropolitana di Firenze: il percorso “partecipato”, promesso negli antefatti politici e decantato, anche sulla stampa, come “cardine” imprescindibile della stesura del piano stesso è risultato più nell’apparenza che nella sostanza. Si sono svolti incontri per addetti ai lavori, poco capaci di stimolare un coinvolgimento effettivo della “gente normale”. La scelta di Nardella di affidare la dirigenza dell’ufficio del piano strategico della Città metropolitana a Simone Tani faceva emergere molti dubbi su quali fossero i reali scopi del piano e che sono stati confermati in toto dai fatti.”

“Si continua ad insistere con soluzioni “tribali” e obsolete in merito al tema dello smaltimento rifiuti e alle infrastrutture per il nostro territorio. Incomprensibile, ancora oggi, non avvalersi di tecnologie nuove e pulite ed insistere da un lato sul passato e dall’altra in silenzio far marcia indietro dove ci si è resi conto della impossibilità di realizzare alcuni impianti come successo a Testi e Selvapiana.”

“Tuttavia non mancherebbero spunti di riflessione in “positivo”, ove si riconosce la “piana” come un asse di sviluppo verso Prato e Pistoia; che sarebbe stata la normale soluzione di “contiguità territoriale e produttiva” di una nuova Provincia. Ed invece non si dice una parola per rimettere in discussione scelte sulle infrastrutture di trasporto che anche in ottica strategica di area metropolitana hanno davvero poco respiro.

Interessante, invece, la volontà contenuta nel piano sottoposto al voto della preservazione delle aree agricole e boschive che rappresentano ben il 60% del nostro territorio fiorentino. Se si contraddicono i buoni obiettivi continuamente con azioni che vanno in direzione opposta, il risultato non può che essere un fallimento sul piano amministrativo e politico.”

“Riteniamo opportuno considerare questa fase come interlocutoria, anche perché legata a doppio filo a Province agonizzanti e alla Città Metropolitana ancora in cerca di identità politica ed amministrativa. Ci sono ancora troppi dubbi che aleggiano nei corridoi e non solo, dipendenti e professionalità dispersi in altre istituzioni ed una effettiva capacità di operatività sui territori in serio pericolo. Per questo motivo, riteniamo indispensabile esprimere un giudizio negativo nel merito del Piano Strategico della Città Metropolitana di Firenze”. (fdr)

 

Fonte: Comune di Firenze