FIRENZE – Al via tra poco più di una settimana “Mediterraneo Downtown”: il 5,6 e 7 maggio 2017. Il festival che dopo l’anteprima dello scorso novembre invaderà per tre giorni il centro il centro storico di Prato – non a caso una città dell’entroterra anzichè della costa, per far capire fin da qui che quel che succede nel Mediterraneo interessa tutti – è stato presentata stamani, mercoledì 26 aprile, a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati. La Regione Toscana è tra i promotori, assieme a Cospe, Libera, Comune di Prato, Amnesty international le Legambiente.Â
#medtown, il Mediterraneo si incontra e si racconta a Prato per tre giorni
La necessità di approfondire
“Quel che succede sulle coste che si affacciano su questo mare è qualcosa che di complesso è importante, che riguarda la vita di tutti e l’epoca che viviamo, con i suoi nodi da sciogliere ma anche tante opportunità . Economiche pure – ha sottolineato l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – Di fronte alla complessità , a partire dal fenomeno dell’immigrazione che interessa oltre 65 milioni di rifugiati e sfollati nel mondo, non si può rispondere con la banalità , con uno slogan facile oppure cavarsela con una battuta nel salotto di uno studio televisivo. C’è bisogno di approfondire: prima di tutto ascoltare, con molta modestia, e poi pensare con quale pezzo di un mosaico più vasto contribuire. Questo deve essere l’approccio dell’istituzione ed è quello che proviamo a fare con Mediterraneo downtown e una città , Prato, che su questo tema ha voglia di impegnarsi”. “Un modo – conclude – per stare davvero nella modernità “.
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. “Su materie così complesse non si può far finta di niente –  ha detto – . E’ come un temporale: non si ferma e arriva. Certe dinamiche disegneranno le nostre città di domani, dove ci sarà bisogno di integrazione e controllo, di dialogo e moderazione. Capirle è il primo passo”.
Tre giorni per persone curiose
“Un festival con esperti (per fuggire dalla banalità , appunto ndr) ma che si compone di eventi che non vogliono parlare ad esperti ed addetti ai lavori ma semplicemente a persone curiose”.  Fabio Laurenti, direttore di Mediterrano Downtown, ha sintetizzato in questo modo la tre giorni pratese alle porte: un festival dal programma decisamente corposo, gemellato con il festival dei diritti umani di Milano e il Sabir Fest di Messina, il quale si propone di volgere lo sguardo laddove spesso i media non accendono i loro riflettori o declinare in modo originale temi già ampiamente trattati. Con linguaggi diversi anche, e non solo con incontri o talkshow. Gli obiettivi sono tanti. Il primo è colmare un deficit di informazione e portare a Prato “tutte le sponde del Mediterraneo: non solo quella sud, anche quelle est e ovest e italiane pure”. Il secondo, confessa sempre Laurenti, è farne anche un luogo di elaborazione e non solo di riflessione, con uno spazio forum che probabilmente sarà inaugurato a partire dall’edizione 2018.
“Saranno tre giorni – ha spiegato don Bigalli dell’associazione Libera, tra i promotori del festival – dove affronteremo i problemi del Mediterraneo ma anche proveremo a raccontare e far emergere le storie e la parte più bella, assieme a tutte le potenzialità positive”.
“Mediterraneo Downtown è un’importante occasione per approfondire questioni cruciali spesso analizzate con superficialità se non con un approccio “orientalista” che trascura la ricchezza, i fermenti, le rivendicazioni e le lotte di popoli che condividono con noi uno spazio comune” ha scritto nel suo messaggio Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia.
Fonte: Regione Toscana