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[REGIONE UMBRIA] LAVORI D'AULA (2): ILLUSTRATE LE TRE MOZIONI SULLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI DI TERNI – VOTAZIONE RINVIATA…

(Acs) Perugia, 26 aprile 2017 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria, dopo l’illustrazione di tre atti di indirizzo sulle criticità ambientali della Conca Ternana presentati da Centrodestra e civiche, M5S e Partito democratico, ha deciso di rinviare la seduta all’8 maggio accogliendo la proposta avanzata dalla presidente Donatella Porzi.

Alla presentazione dei documenti da parte di Raffaele Nevi (FI), Andrea Liberati (M5S) e Gianfranco Chiacchieroni (Pd) hanno fatto seguito gli interventi di Claudio Ricci (Rp), Silvano Rometti (SeR), Eros Brega (Pd), Emanuele Fiorini (Ln) e dell’assessore Fernanda Cecchini, al termine dei quali è stato deciso che i capigruppo consiliari lavoreranno, nei giorni che precedono la prossima convocazione, alla stesura di una mozione unitaria e condivisa, che tenga conto di quanto emerso nel dibattito d’Aula.

LE RELAZIONI

RAFFAELE NEVI (FI-primo firmatario mozione “Iniziative da adottarsi da parte della Giunta ai fini dell’innalzamento della qualità dell’aria” condivisa da Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi (Rp), Emanuele Fiorini e Valerio Mancini (Ln), Marco Squarta (FdI): “SU TERNI VA SPOSTATA UN’ATTENZIONE PARTICOLARE RISPETTO AL  TEMA GENERALE DELL’INQUINAMENTO SU CUI È NECESSARIO INTERVENIRE IN MODO DIVERSO RISPETTO A QUANTO FATTO FINORA. È innegabile che nel tempo ci sono state diverse iniziative, investimenti anche da parte delle acciaierie e di altre aziende, operazioni che hanno portato innegabili benefici, ma non sono bastati e non bastano. Oggi occorre affrontare la situazione con una nuova sensibilità, coscienti che ambiente e salute sono sempre più legati. Già nella passata legislatura auspicavo approfondimenti più seri. Per i problemi ambientali di Terni serve un riconoscimento ai livelli istituzionali più alti. È necessario costruire un Piano strategico di azioni da mettere in campo nel breve, medio e lungo periodo. La Regione non può scaricare tutto sugli Enti locali, ma deve intervenire con forza sul Governo nazionale per costruire azioni affinché Terni venga riconosciuta quale città con una situazione ambientale particolarmente complessa. Per questo, per agire con forza sul problema, vanno coinvolte tutte le forze politiche e tutti i loro rappresentanti di ogni livello. È chiaro che la questione inceneritori ha alzato il livello dell’attenzione, prima con Acea ed ora con Terni Biomassa, ma il problema di Terni non è legato soltanto ai due inceneritori. I problemi sono molto più ampi e più gravi. Non va dimenticato che Terni è tra le più importanti città industriali italiane e la sua situazione va portata con urgenza sul tavolo governativo. Serve uno sforzo straordinario da parte dello Stato sull’ambiente e sulla salute, in una realtà dove, in caso contrario, andrebbero in crisi i cittadini, ma anche le stesse imprese. È ovvio che anche le industrie devono fare uno sforzo per il miglioramento della situazione ambientale. Il mio auspicio è che si possa arrivare ad una risoluzione unitaria su un tema fondamentale come questo. Dopo il riconoscimento quale area di crisi industriale complessa per Terni e Narni, serve ora una presa d’atto di una crisi che riguarda la tematica ambientale. Oltretutto l’industria green porterebbe comunque nuovi posti di lavoro. Questo è il momento giusto per lavorare insieme su un obiettivo comune”. 

ANDREA LIBERATI (M5S-primo firmatario mozione “Situazione di grave criticità ambientale e sanitaria della Conca ternana. Inceneritori gestiti da Terni Biomassa e Acea. Contrarietà della Regione agli inceneritori medesimi ed alla creazione in Umbria di attività volte all’incenerimento di rifiuti. Trasferimento a Terni delle sedi operative delle direzioni regionali ‘Ambiente – Energia’ e ‘Salute’. Iniziative da adottarsi da parte della Giunta” condivisa da Emanuele Fiorini (Lega Nord): “GRAVE L’ASSENZA DELLA PRESIDENTE MARINI. QUESTA DISCUSSIONE ARRIVA IN AULA IN RITARDO. È stato scritto anche un libro, ‘Gli impolverati’ , sulle menzogne che sono state detto per oltre 100 anni sull’impatto delle acciaierie sul territorio e sui cittadini ternani. Da moltissimo tempo è noto l’impatto delle polveri su tutta l’area e ciò ha portato, oltre ai problemi sanitari, al crollo del valore degli immobili e dei terreni. Già un secolo fa si sapeva dei danni che il pulviscolo causava alle mucose e ai polmoni. Ora ci troviamo di fronte alla necessità di una bonifica che costerà miliardi. I sensori di Arpa ci parlano del superamento di tutti i parametri per Nickel e Cromo, al pari di un’area industriale. Abbiamo a Terni il più grande immondezzaio siderurgico d’Italia, da cui filtrano metalli pesanti nell’acqua. L’assenza della presidente mi fa pensare che lei non abbia notizie complete sul danno miliardario fatto all’ambiente e alla salute. Permane, sopo 100 anni, il ricatto del lavoro rispetto alle responsabilità ambientali dei proprietari dell’acciaieria. Servirebbe una inchiesta giudiziaria seria per accertare le vere responsabilità: c’è un problema anche giudiziario. La magistratura dovrebbe superare il ritardo accumulato in tanti anni. La politica dovrebbe trattare diversamente la dirigenza della Thyssen, esercitando finalmente il proprio ruolo”. 

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD-firmatario mozione “Riconoscimento area ambientale complessa della Conca ternana”): “LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO LA CITTÀ DI TERNI. SE LA SOCIETÀ INDUSTRIALE VUOLE CONTINUARE A SVOLGERE LE PROPRIE ATTIVITÀ DEVE AFFRONTARE IL PROBLEMA DELL’IMPATTO AMBIENTALE, ma per farlo deve ricorrere all’innovazione tecnologica e alla ricerca. Terni è la seconda città industriale d’Italia e, quindi risente di questo tipo di problematiche ambientali complesse. Siamo soddisfatti se si insedia una nuova azienda, ma poi dobbiamo anche saperne mitigare l’impatto. Siamo chiamati a fare risposte rispetto all’impatto di un assetto industriale che altrove non esiste più. Governo nazionale e Unione europea devono essere coinvolti sulla questione. Va posta la problematica delle risorse: c’è un costo sociale da affrontare e vanno coinvolti tutti i centri di ricerca, comprese le università. Andrà verificata anche l’azione, iniziata dalla Giunta precedente, di spostamento del traffico pesante dall’ambito cittadino. Dobbiamo lanciare una sfida importante, partendo dalla situazione dei lavoratori”. 

GLI INTERVENTI

CLAUDIO RICCI (RP): “LA QUESTIONE AMBIENTALE DELLA CONCA TERNANA VA CONSIDERATA UN PROBLEMA STRATEGICO PER TUTTA L’UMBRIA. DOBBIAMO TRASFORMARLO DA PROBLEMA A OPPORTUNITÀ. Per farlo serve un contratto istituzionale tra Governo, Regione e le altre istituzioni interessate che dia continuità strategica e finanziaria all’azione che si intende portare avanti; serve una cabina di regia ambientale che misuri gli elementi ambientali; il tutto sostenuto da un piano strategico definitivo per individuare il passaggio dalla manifattura tradizionale al nuovo manifatturiero più leggero e compatibile con l’ambiente. La media nazionale degli sforamenti delle pm10 è di 35 giorni: a Terni nel 2016 sono stati ben 59 giorni. La cabina di regia ambientale a cui dobbiamo pensare dovrà svolgere una ricognizione su tutti i dati e gli studi finora fatti, per generare un modello di gestione in tempo reale dei dati, utilizzando i dati storici per arrivare ad una zonizzazione del territorio. Solo così sarà possibile un atto di pianificazione,per la tutela del paesaggio e per capire quale sviluppo possibile e sostenibile possa essere giusto per l’area ternana. La Conca deve diventare un modello di sperimentazione di un ‘paesaggio ambientale’, che dovrà incidere sulla riduzione degli impianti esistenti”.

SILVANO ROMETTI (SER): “AUSPICO UN ATTO CONDIVISO NELLA MANIERA PIÙ LARGA POSSIBILE. BENE AVERE UN APPROCCIO ORGANICO come quello che sta improntando la Giunta, perché questo argomento va affrontato nella sua complessità, creando strumenti tecnici ed economici per realizzare un piano di intervento organico per affrontare il problema. Concordo sulla necessità di uno studio epidemiologico per capire quali sono stati gli effetti sulla popolazione determinati in questi anni. Sono d’accordo anche sulla volontà di creare una capacità vasta di governance e di controllo, coinvolgendo il livello istituzionale locale e nazionale, mettendo insieme la politica, gli organi di controllo, le categorie economiche e sociali. Il problema di Terni, però, non sono solo l’acciaieria e gli inceneritori: il fenomeno dell’inquinamento atmosferico ha dimensioni diverse. Gli studi sulla qualità dell’aria dimostrano che il 40 per cento delle emissioni è dovuto agli impianti di riscaldamento; un altro 40 per cento è dovuto al traffico; mentre il contributo delle attività produttive è intorno al 20 per cento. E in questi anni alle attività produttive è stato chiesto di diminuire le emissioni in atmosfera applicando le migliori tecniche. Il fenomeno ambientale nella Conca ternana è da non sottovalutare, ma il problema viene da lontano”. 

EROS BREGA (Pd): “IN ITALIA MANCA CHIARAMENTE UNA PROGRAMMAZIONE LEGATA ALL’INDUSTRIA E ALL’AMBIENTE. Se fosse passato il referendum dello scorso dicembre alcune competenze sarebbero ritornate allo Stato. La programmazione di una Regione è obiettivamente povera e con molteplici difficoltà. Dobbiamo comunque riconoscere quanto è stato fatto. Terni non può essere paragonata a Taranto. Le scelte fatte in passato sono state importanti a livello economico. È oggettivamente difficile governare certi tipi di processi quando è una città a nascere intorno ad una fabbrica. Già cento anni fa esistevano problemi ambientali seppure in forma diversa. Le istituzioni e l’azienda hanno fatto importanti sforzi. Nel 2004, con la crisi del magnetico si diede vita ad un protocollo istituzionale con l’azienda con quest’ultima che fece la sua parte, la parte pubblica un po’ meno. Si parlava della famosa ‘bretella’ già nella Giunta Ciaurro, sarebbe dunque importante, come Regione, dare a quel territorio questa infrastruttura. Purtroppo gli strumenti a nostra disposizione sono limitati. La questione va portata all’attenzione del Governo nazionale”.

EMANUELE FIORINI (Ln): “L’UMBRIA CAMBI URGENTEMENTE LA POLITICA AMBIENTALE. Per la prima volta a livello mondiale si è aperto un grande dibattito su ambiente e inquinamento. Siamo di fronte a verità che non possono essere più sottaciute o nascoste. Il dibattito è arrivato dunque a livello locale e tutti noi siamo consapevoli dell’importanza di questo tema. Siamo tutti chiamati a raggiungere risultati importanti per i nostri concittadini. Serve prevedere azioni concrete e percorsi attendibili e fattibili. Il tema ambientale è oggettivamente complesso e variegato, a partire dalla chiusura del ciclo di smaltimento dei rifiuti che non può prevedere l’incenerimento o pattumiere. Dobbiamo interessarci anche dell’industria pesante. Ad Ast dobbiamo chiedere se si è mai rivolta alla Commissione Europea per interventi specifici ed eventualmente quali risposte ha avuto. È importante convocare i quadri responsabili dell’azienda per capire cosa è stato fatto. La cultura dell’ambiente va promossa sin dalla scuola. Per quanto attiene alla vicenda di Terni Biomassa si è assistito ad un rimpallo di responsabilità tra Comune ed altri livelli istituzionali. Si è convenuto su un nuovo studio epidemiologico sulla città di Terni. Nel frattempo era auspicabile sospendere le autorizzazioni anche per gli impianti esistenti. È chiaro che la situazione va monitorata costantemente attraverso approfondimenti a 360 gradi in Commissione. L’Umbria è chiamata urgentemente a cambiare la sua politica ambientale”. 

FERNANDA CECCHINI (assessore): “RIDURRE LE FONTI DI EMISSIONI INQUINANTI, UTILIZZARE LE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI – Le differenziazioni espresse durante il dibattito si basano sulla contrapposizione politica più che su dati certificabili. Le tre mozioni hanno fatto emergere solo alcune delle tante problematiche. Terni ha problemi ambientali perché si trova in una Conca in cui nel tempo si sono insediate diverse industrie, anche chimiche, che hanno portato sviluppo e lavoro ma anche  problemi di salute e all’ambiente. Soprattutto in un periodo in cui la sostenibilità economica prevaleva su quella ambientale. La Thyssen già nel 2010 ha ottenuto l’Autorizzazione integrata ambientale, spendendo per questo 20milioni di euro per la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. L’Aia per ‘Terni biomassa’ ha diminuito del 70 per cento i limiti delle emissioni in atmosfera rispetto all’autorizzazione precedente. Le emissioni di pm10 nel territorio del comune di Terni dipendono dal riscaldamento domestico, dai trasporti e solo il 6 per cento dai processi produttivi. Il Comune sta redigendo il piano del traffico per diminuire quelle emissioni e si sta lavorando per ridurre anche l’inquinamento causato dai sistemi di riscaldamento. È stato costituito l’Osservatorio regionale salute-ambiente, che dovrà dare priorità alle situazione come quella della Conca ternana. Dobbiamo puntare ad applicare le migliori tecnologie esistenti, sfruttando le risorse che arriveranno, anche per gli investimenti che mirano alla economica circolare, alla riduzione delle emissioni, alla produzione energetica di qualità, al miglioramento della qualità ambientale. Non può essere fatto tutto dal pubblico: il Tavolo per la qualità dell’aria, di cui fanno parte tre assessori, vedrà la partecipazione dei privati coinvolti nei processi produttivi”. AS/DMB/PG/MP/TB

Fonte: Regione Umbria