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Capannori A Capannori nasce la Rete per l’economia circolare

Capannori –

Firma accordo

Passi concreti per la costituzione di un Distretto dell’economia circolare al polo tecnologico-parco scientifico di Capannori. Proprio stamani (mercoledì) nella sede comunale di piazza Aldo Moro, Comune di Capannori, Ascit, Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori, Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Lucense hanno firmato un accordo  per la costituzione di una “Rete per l’economia circolare” denominata “RETE-ECOCIR”. I contenuti dell’intesa sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco Luca Menesini insieme all’assessore all’innovazione Lia Miccichè, il presidente di Ascit Maurizio Gatti, il coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori Rossano Ercolini, Marco Frey, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese e Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa  e Giovanni Gambini, presidente  di Lucense.

La Rete per l’economia circolare, progetto apripista in Toscana, vuole essere un organismo di concertazione tra soggetti pubblici e privati che collaborano in modo organizzato e coordinato, integrando le proprie competenze, con l’obiettivo generale della promozione e dello sviluppo dell’economia circolare in vari settori.  Un’economia cioè in cui il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile, i rifiuti e l’uso delle risorse sono minimizzati e le materie sono reintrodotte nei processi produttivi quando un prodotto ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale.
“Questa Rete è un organismo che rappresenta il nucleo costitutivo di una futura organizzazione più ampia e strutturata che potrà configurarsi come ‘Distretto dell’economia circolare’, la cui realizzazione, che è una delle mission del nostro polo tecnologico, è prevista attraverso la progressiva aggregazione alla Rete stessa di altri soggetti pubblici e privati – spiega il sindaco Luca Menesini  -. L’allestimento presso il Polo Tecnologico del Laboratorio RILAB dedicato ad attività di analisi e ricerca applicata per la realizzazione di nuovi materiali e prodotti e la strutturazione di nuovi processi è già un esempio concreto di cosa può nascere dalla sinergia di attori diversi ma complementari”.

“Si tratta di un accordo importante – afferma Maurizio Gatti presidente di Ascit – che si inserisce nel solco delle politiche ambientali portate avanti da diversi anni a questa parte dal Comune di Capannori in collaborazione con la nostra azienda, improntate alla riduzione dei rifiuti e al loro recupero. Un ulteriore step con cui si vuole contribuire allo sviluppo di un nuovo tipo di economia che caratterizzerà gli anni a venire”. 
“Una delle prime reti di economia circolare non poteva che nascere a Capannori, Comune pioniere della Strategia Rifiuti Zero e promotore di  molte buone pratiche in campo ambientale – afferma Rossano Ercolini,  coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori – . L’economia circolare rappresenta una riformulazione del modello economico in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è sfruttato il più a lungo possibile, riducendo al minimo la produzione di rifiuti in linea con le politiche ambientali da anni portate avanti a Capannori”.

“La sfida che vede il passaggio da un modello economico lineare ad uno circolare deve essere intrapresa con un approccio innovativo e collaborativo per permettere di accelerare le scelte imprenditoriali sulla sostenibilità ambientale garantendo ricadute ambientali, economiche e sociali positive -spiega Marco Frey, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese e Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa-. L’accordo ha l’obiettivo di facilitare i collegamenti tra sistema della ricerca e sistema produttivo agevolando il passaggio a modelli di economia circolare in particolare promuovendo progetti di ricerca applicata e iniziative di formazione e di disseminazione sul tema.”

“Lucense sta coordinando l’insediamento nel Polo Tecnologico di Capannori di un ‘sistema di laboratori’ attrezzati, denominato “RILAB, che si configura come un centro di ricerca applicata e di sperimentazione su materiali sostenibili– afferma il presidente di Lucense, Giovanni Gambini -. In effetti  presso il Polo di Segromigno, sono già in fase di allestimento i primi laboratori, con il coinvolgimento di LMPE, spin-off del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM), del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, e naturalmente con il Centro Qualità Carta, divisione operativa di Lucense. Gli ambiti di ricerca e sperimentazione prioritari – prosegue Gambini – sono stati individuati nei polimeri da matrici organiche, che hanno caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità che interessano molti settori industriali, in particolare l’industria cartaria con imballaggi sostenibili e riutilizzo degli scarti. Con questo progetto si conferma la possibilità concreta di una sinergia molto positiva con i laboratori che il Comune di Capannori ha realizzato presso lo stesso Polo Tecnologico, in collaborazione con la Scuola Normale di Pisa, per servizi di ricerca applicata nel settore dei nano materiali”.

La Rete per l’economia circolare avrà un carattere di organizzazione ‘aperta’ a cui potranno partecipare, oltre ai soggetti sottoscrittori dell’ accordo anche altri soggetti portatori di saperi ritenuti utili al perseguimento degli obiettivi della Rete e alla sua progressiva articolazione come filiera di competenze.
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