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Firenze Moschea, Silvia Noferi (Capogruppo M5S): “La creazione di una cittadinanza condivisa e pacifica fra culture diverse non può prescindere da una pianificazione urbanistica”

“La richiesta del Consiglio straordinario per parlare della moschea era stata dettata, almeno nelle intenzioni del M5S, dall’esigenza di capire cosa veramente, al di là dei proclami e delle foto di circostanza, l’amministrazione avesse intenzione di fare. L’assessore però, come ci aspettavamo, non ha portato in Consiglio nessuna novità e soprattutto nessuna proposta.

Se ne parla da anni – aggiunge la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – e la situazione è sempre la stessa: a Firenze la comunità islamica si ritrova in piccoli locali in piazza dei Ciompi e nella zona di San Jacopino, dove forse proprio per le dimensioni ristrette, si creano attriti con i residenti e i commercianti.

Continuare con questo balletto di annunci sui giornali, tanto per parlarne e far credere che ci si stia occupando del problema, alla fine stanca.

Anche tutta la discussione sulla caserma Gonzaga è stata semplicemente ridicola perché l’avanzato stato di degrado delle strutture impediva la rapida messa a norma per ospitare assembramenti di persone in sicurezza e questo, un assessore all’urbanistica e un sindaco, avrebbero dovuto averlo ben presente.

È nostro compito operare per una reale soluzione, rapidamente, per non esacerbare gli animi e per creare le migliori condizioni possibili alla pacifica convivenza, fra chi è arrivato per varie ragioni a vivere in questa città, e i fiorentini.

Sarebbe stato opportuno, secondo noi, approfondire in commissione l’argomento o invitare in consiglio i rappresentanti più autorevoli della Comunità per capire quali siano le loro esigenze e le loro disponibilità economiche, ma non tutti erano d’accordo.

La celebrazione in italiano delle preghiere considerata da alcuni consiglieri come elemento imprenscindibile per la costruzione della moschea non può essere un’imposizione, non esistono articoli della Costituzione che dicono questo e non dimentichiamo che la Chiesa Cattolica ha officiato in latino fino al 1965, quando la maggioranza dei fedeli non capiva più quella lingua; su una storia di duemila anni può essere considerato un breve periodo di tempo.

Siamo stati quasi tutti concordi nel riconoscere che il problema è soltanto urbanistico ma il Comune oggi ha ribadito la sua incapacità e la sua improvvisazione in una pur minima pianificazione urbanistica, rimanendo in una situazione di stallo. Il Comune – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – non può sottrarsi all’individuazione dell’area più appropriata che coinvolga i residenti in modo da consentire la creazione di una cittadinanza condivisa e pacifica e un’integrazione fra culture basata sul rispetto e il mutuo riconoscimento”. (s.spa.)

 

Fonte: Comune di Firenze