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LIVORNO Primo Piano – Il “Premio Capperuccio” 2017 consegnato al professor Paolo Dario

Livorno –


20 giugno 2017: consegna al prof. Paolo Dario del Premio Capperuccio 2017, istituito dal Lyons Club Livorno Porto Mediceo

Prestigioso riconoscimento istituito dal Lions Club

Il “Premio Capperuccio” 2017 consegnato al professor Paolo Dario

Il sindaco Filippo Nogarin: “Se l’Italia è così apprezzata a livello internazionale nel campo della robotica parte del merito è anche di questo uomo che ha dedicato la sua vita all’attività scientifica e alla ricerca di qualità”

Livorno, 20 giugno 2017 – Per la riconosciuta eccellenza a livello mondiale  dei suoi studi nel campo della bioingegneria, è stato assegnato al prof. Paolo Dario, professore ordinario di Robotica Biomedica della Scuola Superiore Sant’Anna e del Polo Sant’Anna Valdera, il “Premio Capperruccio” 2017, istituito dal Lions Club Livorno Porto Mediceo.
Il prestigioso riconoscimento, che viene dato alla persona  o all’istituzione che ha portato lustro alla città, è stato consegnato al prof. Paolo Dario questa mattina a palazzo comunale, alla presenza del sindaco di Livorno Filippo Nogarin  e del presidente del Lions Club Livorno Porto Mediceo, Tiziano Paparella .

Questa la motivazione dell’attribuzione del Premio all’eminente studioso: 

“ per la riconosciuta eccellenza dei suoi studi e per il significativo contributo nel campo della bioingegneria  e nello sviluppo tecnologico applicativo della robotica mondiale. Scienziato dal “multiforme ingegno”, ha saputo percorrere , con spirito “ pionieristico” sentieri ancora inesplorati della bioingegneria conseguendo risultati di straordinario valore che lo hanno collocato nel prestigioso novero  degli studiosi di livello internazionale ottenendo dalle massime istituzioni importanti ed ufficiali riconoscimenti . Passione per la scienza, curiosità intellettuale, forte determinazione, queste le qualità dell’eminente studioso e le motivazioni del suo particolare successo”.

Il Premio Capperuccio è un riconoscimento che trae spunto dal mantello offerto da Ferdinando I a Bernardetto Borromei, primo Gonfaloniere di Livorno, il 19 marzo 1606, giorno in cui Livorno fu elevata al rango di città.
I destinatari delle scorse edizioni del Premio sono stati: il vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti, il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, il rabbino capo Elio Toaff, l’Accademia Navale, la Brigata Paracadutisti Folgore, l’ing. Giotto Bizzarrini , l’Istituto Musicale “Pietro Mascagni”, il Circolo Scherma Fides e quest’anno al prof. Paolo Dario.

L’intervento del sindaco Filippo Nogarin

“Buongiorno e benvenuti alla cerimonia di consegna del Premio Capperuccio  divenuta uno degli appuntamenti di rilievo nel panorama culturale della città.
Per questo non posso che ringraziare  il lavoro del Lions Club Porto Mediceo nella persona del suo presidente, Tiziano Paparella,  che con grande passione e spirito di servizio ci aiutano anno dopo anno a ricordare e valorizzare meritatamente quanti contribuiscono al lustro della città nell’ambito delle proprie attività e competenze.
Una città in cammino, che guarda al futuro con ottimismo e che sta facendo di tutto per lasciarsi alle spalle la crisi e aprirsi a nuove opportunità.
Solo pochi giorni fa, dopo anni faticosi di attesa e lungaggini burocratiche abbiamo inaugurato le strutture dello Scoglio della Regina dove, in capo a qualche settimana, troveranno spazio i laboratori allestiti dall’Istituto di Biorobotica della scuola sant’Anna, accanto a quelli del Consorzio di Biologia Marina, del CNR del Consorzio LAMMA e della Capitaneria di Porto di Livorno.
Abbiamo scelto di puntare sulle alte tecnologie perché solo così potremmo dare vita a una sinergia virtuosa con aziende disposte a investire sul nostro territorio.
Abbiamo scelto di puntare sull’eccellenza convinti che ricerca, innovazione e sviluppo rappresentino le chiavi di volta per il rilancio economico e sociale di Livorno.
E proprio le alte tecnologie  e l’eccellenza  sono oggi incarnate al loro meglio in questa sala dal professor Paolo Dario, che sono più che onorato di avere tra noi e al quale conferiremo, tra breve, il prestigioso riconoscimento del Capperuccio.
Se l’Italia è così apprezzata a livello internazionale  nel campo della robotica gran parte del merito è anche di questo uomo che ha dedicato la sua vita all’attività scientifica e alla ricerca e che rappresenta la più viva dimostrazione di come in questo nostro  scapestrato paese, nonostante le molte difficoltà che lo affliggono, sia possibile fare ricerca di qualità.

A riprova di questo, appena qualche mese fa l’Istituto degli ingegneri elettrici ed elettronici di New York gli ha assegnato l’ambito Ras Pioneer Award, l’oscar degli ingegneri a livello internazionale.
Un premio che va ad arricchire il già lungo elenco di riconoscimenti che da tutto il mondo hanno onorato il suo lavoro pioneristico nel campo della biorobotica, grazie al quale è stato capace di integrare l’ingegneria dei macchinari con le più avanzate acquisizioni sul fronte della biologia e della medicina.

Ma al professor Dario voglio esprimere, oltre alla mia ammirazione, anche la mia gratitudine.
Egli infatti ha promosso pervicacemente la creazione di numerose imprese industriali ad alta tecnologia, nate proprio dalla ricerca svolta nei suoi laboratori e nelle quali sono oggi occupati più di 150 laureati, alla cui crescita e affermazione ha contribuito in maniera determinante.

Questo è per me qualcosa di più che dare speranza alla ricerca, ai giovani, al futuro, perché è fare qualcosa di concreto e di tangibile, di dare ad un intero paese scarpe robuste con cui camminare con fiducia verso il domani.

Paolo Dario è stato ed è coordinatore di numerosi e importanti progetti di ricerca, nazionali e internazionali, ed è titolare di circa 50 brevetti: dispositivi pneumatici per l’azionamento di organi, apparati robotici per interventi di chirurgia  mini invasiva, robot per la mobilità di persone con gravi disabilità, solo per ricordarne qualcuno.
Tutte scoperte e innovazioni fondamentali, capaci di produrre benessere alla collettività e di cambiare in modo sostanziale la qualità della vita di tante persone e il loro modo di lavorare.

Il prof. Dario incarna perfettamente , come pochi altri, lo spirito della scienza intesa come capacità di realizzare ciò che nel presente può essere solo immaginato.
Certo, come diceva la grande scienziata polacca Marie Curie, prima donna insignita del Nobel e unica alla quale fu assegnato in due diverse categorie (fisica nel 1903 e chimica nel 1911) “La strada per il progresso non è mai rapida né facile.”

E’ vero. Occorrono  tenacia, sacrificio, fiducia, passione per la scienza e soprattutto curiosità intellettuale, tutte qualità che trovano nel professor Paolo Dario un eccelso rappresentante e in virtù delle quali, oggi, viene insignito del premio del Capperuccio.
Scelgo ancora le parole di Marie Curie per chiudere questo mio breve saluto:
“Lo scienziato nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino davanti a fenomeni della Natura che lo affascinano come un racconto di fate”.

A giudicare dai risultati raggiunti credo che da quella fascinazione, che si è nutrita nel tempo di esperienze, creatività e intuizione, il professor Dario abbia tratto la spinta per far compiere a tutti noi un grande salto verso un progresso del quale non possiamo più fare a meno, sia nel campo della bioingegneria che in quello dello sviluppo tecnologico applicativo della robotica mondiale, e per questo meriti  il premio Capperuccio, oltre alla nostra più profonda riconoscenza”.

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