Press ESC to close

[REGIONE UMBRIA] LAVORI D'AULA (3): “APPROVATE LE 'LINEE DI INDIRIZZO PER LA MODIFICAZIONE DEL POR-FESR UMBRIA 2014/2…

 

(Acs) Perugia, 27 giugno 2017 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza, con la sola astensione dei consiglieri della Lega nord, le ‘Linee di indirizzo per la modificazione del Por Fesr Umbria 2014/2020 – Introduzione dell’asse Prevenzione e sostegno alla ripresa dei territori colpiti dal sisma 2016’, predisposte dall’Esecutivo di Palazzo Donini. Previsti 56milioni di euro per il sostegno alla ripresa dei territori colpiti dal sisma.

Il presidente della Prima commissione consiliare, Andrea Smacchi, illustrando in Aula il documento, ha spiegato che “la Regione Umbria ha deciso di inserire nel proprio Por Fesr 2014-2020 un nuovo asse prioritario all’interno del quale ricomprendere tutte le azioni che si andranno a finanziare con le risorse aggiuntive derivanti dal riesame fatto dalla Commissione Europea sugli stanziamenti complessivi attribuiti agli Stati membri per il settennio 2014-2020. In base agli accordi tra le quattro regioni colpite dal sisma, all’Umbria dovrebbero arrivare 56milioni di euro, di cui 28 di risorse europee e 28 a titolo di cofinanziamento del Governo nazionale. Le risorse destinate a questo nuovo asse verranno utilizzate per una serie di obiettivi e misure volti a favorire politiche di sviluppo complementari ed integrative rispetto agli stanziamenti del Por e alle risorse previste per la ricostruzione. Gli interventi in materia di prevenzione del rischio sismico uniti ad interventi funzionali allo sviluppo di progetti di rivitalizzazione dei luoghi e delle comunità delle aree a rischio capaci di riattivare filiere produttive e turistiche, sono indispensabili per ricreare quelle condizioni di fiducia e ripartenza fondamentali per tornare a vivere e investire nei nostri territori.

L’asse avrà CINQUE OBBIETTIVI TEMATICI: ricerca e sviluppo tecnologico, competitività delle Pmi, economia a basse emissioni di carbonio, prevenzione e gestione dei rischi, preservare e tutelare l’ambiente. L’asse prevederà inoltre SETTE AZIONI SPECIFICHE: creazione e sviluppo di un CENTRO DI AGGREGAZIONE per facilitare la ripartenza produttiva, attraverso l’elaborazione di modelli di ricostruzione innovativi e di gestione di sviluppo locale; il sostegno al RIPOSIZIONAMENTO COMPETITIVO, alla capacità di adattamento al mercato, all’attrattività per potenziali investitori dei sistemi imprenditoriali; il SUPPORTO ALLO SVILUPPO di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali, ed è la misura più specifica per tutta la filiera lunga del turismo; la PROMOZIONE DELL’ECO-EFFICIENZA e della sostenibilità ambientale dal punto di vista della riduzione dei consumi di energia degli edifici e delle strutture pubbliche, per interventi di ristrutturazione su edifici anche pubblici sia nell’area cratere che in gran parte della regione; interventi di ristrutturazione e MESSA IN SICUREZZA SISMICA degli edifici strategici e rilevanti pubblici ubicati nelle aree maggiormente a rischio, come ad esempio per la Basilica di San Benedetto a Norcia e l’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci; interventi di MICROZONAZIONE e di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici, e le risorse stanziate sono circa il 56 per cento delle risorse aggiuntive complessive; interventi per la tutela, valorizzazione e messa in rete del PATRIMONIO CULTURALE, materiale e immateriale, stimolando la promozione del turismo, del patrimonio storico artistico, dei beni culturali di tutta la regione con priorità ai Comuni del cratere”.

 

GLI INTERVENTI

ANDREA LIBERATI (M5S): “SÃŒ A EROGAZIONI DI RISORSE NELLE ZONE TERREMOTATE, MA IN CONDIZIONI DI SERIETÀ. Da parte nostre non c’è opposizione sulle linee di indirizzo del Por-Fesr ma c’è un’alta vigilanza sulla brutta gestione di questa vicenda. L’Europa a trazione tedesca ha balbettato sul post sisma. Non crediamo a interventi generosi da parte dell”eurogermania’. A Norcia c’è stata una grande parata qualche settimana fa. Ma occorre massima serietà e concretezza da parte delle istituzioni europea che ancora non c’è stata. La ricostruzione è ancora lontana. Siamo in una fase di emergenza in cui occorre dare un tetto ad almeno un migliaio di famiglie. Ci sono dubbi su chi realizza le casette: anche l’Anac ha acceso un faro sull’appalto della Consip. Occorre continuare a chiarire come si è svolta quella gara. L’Europa quando investe dovrebbe guardare tutte le azioni in campo e non dovrebbe consentire allo Stato italiano con faciloneria di far arrivare denari in una situazione del genere. Il peso della burocrazia e della cattiva politica incidono sulla vita reale delle persone. Bisognerebbe cercare di fare il massimo e non avallare, neanche indirettamente, procedure non orientate al bene comune e vicende opache”.

CLAUDIO RICCI: “VOTO FAVOREVOLE ALL’ATTO PERCHÉ L’ARRIVO DI RISORSE AGGIUNTIVE È UN FATTO AMPIAMENTE POSITIVO per la valorizzazione socio economia dell’area colpita dal sisma. La prevenzione e il sostegno sono elementi strategici per il territorio colpito dal sisma. Domani parleremo dell’introduzione di un asse strutturale europeo per la prevenzione. Oggi approviamo un atto prodromico per l’idea del prossimo settennato. Le azioni previste sono di rilievo per lo sviluppo dell’area nei prossimi anni, cosi che singoli interventi facciano parte di una strategia complessiva. Auspico che venga accolta la mia proposta di far incontrare le Assemblee legislative delle quattro regioni colpite dal sisma il prossimo 24 agosto ad Amatrice per una riflessione strategica ad un anno dal sisma, per verificare a che punto siamo con le casette, con le risorse, sulla semplificazione, per produrre un documento che possa sollecitare il governo ad una maggiore attenzione”.

VALERIO MANCINI (LN): “LE LINEE DI INDIRIZZO SONO CONDIVISIBILI MA I SOLDI SONO POCHI. Serve un messaggio politico-istituzionale: dobbiamo iniziare a lavorare seriamente per riconnettere le regioni colpite dal sisma, per riattivare un territorio dalle grandi possibilità. Il nostro giudizio è negativo nei confronti dell’azione di governo europeo, nazionale e regionale visto i risultati ottenuti fino ad ora nelle zone terremotate. Quanti soldi veri sono arrivati da Bruxelles nelle tasche dei cittadini umbri? Il commissario Errani ha fallito. Ci sono ancora milioni di metri cubi di macerie da rimuovere, ne sono stati raccolti solo l’8 per cento. La sovrastruttura del Commissario ha impedito alla macchina amministrativa di funzionare. Mancano strade per arrivare nelle zone terremotate, non c’è una politica seria di ricostruzione”.

ANDREA SMACCHI: “NO A FORME DI SCIACALLAGGIO. L’Europa sta facendo uno sforzo importante per dare una mano alle regioni colpite dal sisma. Questi 56 milioni di euro sono solo risorse aggiuntive date all’Italia per una riprogrammazione di fondi non spesi. Non si possono fare accuse generiche su un atto specifico con il quale diamo risorse in più per politiche di sviluppo nelle aree colpite dal sisma”. DMB/

Fonte: Regione Umbria