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[REGIONE UMBRIA] ASSEMBLEA LEGISLATIVA: “IN SESSIONE EUROPEA DI IERI DISCUSSE QUESTIONI CONDIVISIBILI, MA IL NO AD INSERIMENTO…

 

(Acs) Perugia, 29 giugno 2017 – “Sarebbe servito un richiamo all’Europa sul riconoscimento dei diritti personali. Perché due giorni fa la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto l’appello dei genitori del piccolo Charlie Gard, mantenuto in vita da ausili meccanici, a garantirne la sopravvivenza, dopo che i servizi sanitari e la Corte di Giustizia britannica avevano già precedentemente decretato il distacco, oltrepassando la legittima volontà dei genitori di tenere in vita il proprio figlio”. Così il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (gruppo Ricci presidente) commenta la seduta di ieri, in sessione regionale Europea 2017, dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

De Vincenzi definisce le questioni, contenute nel documento di risoluzione votato dall’Aula, “condivisibili e meritevoli di appoggio pieno perché riguardavano l’economia e la ricostruzione post-sisma, nello specifico la disoccupazione giovanile, il mercato unico e l’applicazione del diritto della Unione Europea nel sistema delle regioni”, ma non ha avuto positivo riscontro la mia richiesta di inserimento nella proposta di risoluzione di “rivolgere un invito al Presidente della Commissione Europea perché venisse pienamente rispettato l’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: ‘Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona’. Una sottolineatura – spiega – che avrebbe rappresentato una presa di posizione quanto mai opportuna e necessaria in un’epoca di grandi crisi di identità di questa Europa”.

De Vincenzi definisce la sua “una proposta tecnicamente accoglibile, ancorché non ritenuta politicamente opportuna dalla quasi totalità dei consiglieri regionali presenti in Aula, alcuni dei quali hanno addotto motivazioni futili e inconsistenti, seppur propensi a prendere in considerazione, in tempi successivi, ma tardivi, un eventuale atto specifico. Conseguentemente – precisa – ho dichiarato il mio voto contrario alla risoluzione ricordando che l’Unione Europea non è, e non può essere, semplicemente ridotta ad una realtà sovranazionale rivolta alla libera circolazione di merci, di persone e di saperi. L’Umbria e la sua Assemblea legislativa – continua – devono contribuire a recuperare e riaffermare lo spirito comune che nel 1957 ha unito e spinto personaggi come Schuman, Adenauer e De Gasperi ad indicare un percorso di unione e di collaborazione fra i popoli europei, fondato su radici comuni, storiche e religiose plurisecolari”.

“Da questo punto di vista – aggiunge De Vincenzi -, anche in forza dell’azione peculiare svolta dalla spiritualità e dall’opera sociale dei monaci di San Benedetto da Norcia, l’Umbria è chiamata a riaffermare con forza quello stesso spirito di coesione e di collaborazione che può fondarsi solo sul rispetto dei diritti inviolabili e di giustizia delle persone e delle loro fondamentali aggregazioni sociali, a cominciare dalla famiglia. Per questo, come ricordato da Platone prima, e riaffermato poi da Sant’Agostino, se uno Stato è privato della Giustizia, e cioè della capacità di garantire l’essenziale ad ogni persona secondo equità, restano solo le bande di affaristi e di malfattori e la corruzione delle istituzioni e della società diventa la cifra dominante del vivere”.

“Così non si può non sottolineare, in questo contesto, il rifiuto della Corte Europea a garantire il rispetto dell’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e questa avrebbe potuto essere un’occasione per invitare la Commissione Europea ad esprimersi formalmente ed autorevolmente in merito”.

In conclusione, De Vincenzi, nel prendere “amaramente atto degli esiti”, constata che “nel gruppo di minoranza solo i colleghi Mancini e Fiorini, della Lega Nord, hanno sostenuto questa petizione, manifestando il proprio voto contrario”. RED/as

Fonte: Regione Umbria